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Politica | 01 settembre 2015, 09:56

Nuova sede per Finale Ambiente, minoranza critica:"Servono più garanzie"

Badano:"Non c’è un progetto per la ristrutturazione, struttura vecchia ed obsoleta che necessita di pesanti opere di adeguamento"

Nuova sede per Finale Ambiente, minoranza critica:"Servono più garanzie"

 

Sì ad una nuova sede per Finale Ambiente, ma non con queste modalità. Acceso dibattito ieri sera tra minoranza e maggioranza nel consiglio comunale di Finale Ligure, nel quale è stato approvato l’atto di indirizzo per l’acquisto della struttura che andrà ad ospitare la multiservizi del Comune.

Ad intervenire in maniera critica sul tema tutti i consiglieri di minoranza. “Si tratta, ha sottolineato Marinella Geremia, di una  pratica delicata, da affrontare con opportune garanzie. Si parla di un investimento da quasi 2 milioni di euro per la nostra partecipata, che verrà sostenuto per il 75% dalla Tari e per il restante 25 % dalle entrate degli altri servizi gestiti da Finale Ambiente, quali cimitero, porto e parcheggi che verranno opportunamente adeguati”.

“Attualmente, ha proseguito il capogruppo di “Finale per sempre”, non esiste però un progetto e una perizia asseverata su quali siano indicati le reali spese di ristrutturazione della nuova sede. A mio avviso ci sono troppe poche garanzie e bisogna essere più tutelati e garantiti su un acquisto cosi corposo che andrà a incidere non poco sulle tasche dei cittadini finalesi.”.

Una posizione molto affine a quella espressa da Davide Badano, che ha votato in maniera contraria alla pratica:”Pur trovandomi d’accordo con la necessità di dare una nuova sede alla Finale Ambiente, ritengo che l’operazione di circa 1.100.000 € riservi parecchi punti oscuri”.

“Non c’è un progetto per la ristrutturazione, ha sottolineato il consigliere del M5S, solo una stima dei costi risalente al 30 maggio 2014, già vecchia di un anno per circa 900.000 €. A questo va aggiunto che lo stesso tecnico incaricato sostiene che la valutazione economica è suscettibile di variazione, quindi i costi potrebbero lievitare”.

Perplessità sono state espresse dall’esponente pentastellato della minoranza in particolare sui costi di bonifica dell’immobile, che ha una copertura in fibrocemento amianto: il costo della rimozione del materiale è di circa 45mila euro.

“In ultimo, ha sottolineato Davide Badano, si acquista una struttura vecchia ed obsoleta, che necessita di pesanti opere di adeguamento tra cui quelle antisismiche, di tutti gli impianti e degli uffici”.

Dubbi anche sull’accensione del leasing per l’acquisto dell’immobile. “Dai documenti allegati di parla di banche che si sono dichiarate disponibili, quindi si parla di invito e non di una gara con bando pubblico a livello europeo, così come prevede il codice dei contratti”.

 

Cinzia Gatti

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