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Politica | 22 settembre 2015, 13:31

Finale Ligure: il Sindaco si oppone all’aumento del prelievo statale sulle casse comunali

In discussione il prelievo di solidarietà, i vincoli dettati dal patto di stabilità: al vaglio l'ipotesi del “comune turistico”

Finale Ligure: il Sindaco si oppone all’aumento del prelievo statale sulle casse comunali

Il Sindaco di Finale Ligure a gran voce denuncia la grave situazione finanziaria nella quale, a seguito dell'incredibile aumento del prelievo statale sulla tassazione comunale, si trovano i Comuni costieri della Provincia di Savona. Come afferma il primo cittadino “denuncio la necessità di finanziare la spesa corrente con ulteriori risorse rispetto a quelle ormai insufficienti che derivano dalla fiscalità comunale, con la conseguente moltiplicazione dei problemi di gestione del cosiddetto patto di stabilità, che comporta la sostanziale impossibilità di destinare ai necessari investimenti in conto capitale risorse anche quando disponibili”.

L'Amministrazione Comunale di Finale Ligure, unitamente ad altre località costiere liguri, ha deciso di intraprendere ogni iniziativa consentita dall'ordinamento affinché vengano modificate le norme che oggi  penalizzano fortemente le casse comunali. Viene innanzitutto chiesto di inserire nella normativa che calcola il prelievo di solidarietà parametri correttivi che tengano conto di quanto citato, e la sottrazione dagli obiettivi del patto di stabilità dell'ammontare delle risorse prelevate dallo Stato sulla tassazione comunale.

Per far fronte ad una situazione al limite della sopravvivenza, il Sindaco chiede l'istituzione di una categoria che classifichi la tipologia di "Comune Turistico" e che consenta alle amministrazioni di muoversi liberamente sui limiti di spesa. Spiega Frascherelli “gli avanzi di amministrazione non possono essere utilizzati poichè rientrano nelle maglie dei limiti di spesa e del patto: il loro utilizzo permetterebbe  ai Comuni di creare le condizioni per uno sviluppo turistico, e non solo.  A causa del progressivo aumento del fondo di solidarietà, che ormai raggiunge e supera il 50% del gettito IMU/TASI unitamente all'incasso, da parte dello Stato, della tassazione sugli immobili a destinazione speciale (capannoni industriali, alberghi ecc), le Amministrazioni comunali impropriamente ritenute più ricche, tra le quali Finale Ligure, si trovano loro malgrado costrette a ridurre sostanzialmente i propri servizi ai cittadini e agli ospiti trovandosi nell'impossibilità di far fronte alle spese correnti con le sole entrate derivanti dal gettito delle tasse comunali. Nella realizzazione delle politiche di risanamento della finanza pubblica, le problematiche dei Comuni costieri liguri non sono state minimamente prese in considerazione, così come neppure il fatto che sui bilanci delle nostre località gravitino anche quelli propri dei comuni dell'entroterra.”

Si aggiungano a questo le problematiche connesse ai servizi scolastici presenti sul territorio cittadino, che sono innanzitutto sovradimensionati rispetto alle esigenze della popolazione residente. Spiega Frascherelli: “la razionalizzazione dei piani scolastici ha chiuso la quasi totalità delle scuole dei comuni dell'entroterra con un conseguente sovraffollamento delle scuole finalesi, senza  alcuna compartecipazione economica da parte dei comuni di provenienza. Similmente accade per la gestione e manutenzione degli impianti sportivi e dei luoghi di aggregazione o assistenza.”

Altri tre fattori di uguale importanza che determinano in modo sostanziale queste condizioni di forte difficoltà gestionale della macchina comunale sono rappresentati dalla peculiare conformazione geografica ed orografica della Liguria: Finale Ligure in particolare presenta un'orografia che la vede foce di tre torrenti: ospitando gli assi terminali dei corsi d'acqua, la città è quindi suscettibile di danni ed allagamenti che costringono l'Amministrazione a continui interventi di manutenzione e presidio, sostanzialmente a carico del bilancio comunale.

Il secondo fattore è rappresentato dall'elevatissima modificazione della popolazione finalese nei diversi periodi dell'anno e nei giorni della settimana. La popolazione passa da un numero di residenti pari a circa 11 mila ad oltre 80 mila durante la stagione balneare, e in minor scala quest'aumento si verifica anche nei fine settimana e durante le festività, anche grazie all'attrattività rappresentata da un territorio con caratteristiche ambientali e climatiche assolutamente privilegiate.

Il terzo fattore è rappresentato dalle problematiche legate alla viabilità ligure e quindi anche a quella finalese, caratterizzata da due soli assi orizzontali (autostrada e aurelia) e da una miriade di strade perpendicolari alla costa, il che ha come conseguenza il fatto, come spiega il Sindaco di Finale Ligure “che tutto il traffico pendolare grava sul territorio dei Comuni costieri che hanno l'onere della manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture stradali”. Prosegue il Sindaco “le stesse urbanizzazioni comunali (acque bianche, fognature, illuminazione pubblica, parcheggi) sono dimensionate per una popolazione ben superiore rispetto a quella di mera residenza, ed è facile dimostrare che i maggiori costi sostenuti, a parità di residenti, da un comune turistico per la manutenzione delle urbanizzazioni sono di circa il doppio rispetto a quelli di un comune non caratterizzato dalle citate dinamiche di popolazione”.

Quale prestigiosa località turistica balneare e legata all'outdoor, Finale Ligure presenta un elevatissimo numero di strutture ricettive, un fattore che invece di apportare linfa alle casse comunali, porta un ulteriore forte impatto negativo sui servizi comunali. In merito il Sindaco afferma che “è assurdo che l'intera imposizione fiscale sugli immobili a destinazione turistica sia incamerata dallo Stato, ledendo il principio funzionale dell'imposizione fiscale comunale”.

I Sindaci dei Comuni liguri costieri hanno a tal fine presentato un documento  al Prefetto di Savona, ai Parlamentari liguri, al Presidente della Regione e ai Consiglieri regionali richiedendo ai rappresentanti politici operanti sul territorio un impegno per ripristinare le condizioni di funzionamento dei Comuni costieri in modo tale da permettere di continuare ad erogare, pur con tutte le razionalizzazioni necessarie, i servizi minimi alla popolazione (residente e non) che insiste sul territorio di competenza.

cs

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