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Politica | 08 ottobre 2015, 17:15

Riforma spiagge, Vaccarezza: "Il Governo faccia presto, necessaria una riforma prima della sentenza della Corte di Giustizia"

Appello lanciato dal Presidente della Commissione Demanio della Regione Liguria.

Riforma spiagge, Vaccarezza: "Il Governo faccia presto, necessaria una riforma prima della sentenza della Corte di Giustizia"

 

Il Presidente della Commissione Demanio della Regione Liguria, Angelo Vaccarezza, ha presentato un ordine del giorno in cui chiede alla giunta di intervenire presso il Governo per ottenere una urgente soluzione normativa di riordino del comparto balneare e per avviare immediatamente la consultazione tra le categorie al fine di dare il via ad un tavolo tecnico tra Governo e associazioni.“Questa incertezza ha già provocato danni incalcolabili per il settore e il Governo deve assicurare la stabilità necessaria per fare impresa. Lo può fare solo attraverso una legge che, anticipando la Corte di Giustizia Europea, e rendendone inefficace ogni pronunciamento, tuteli le 30 mila imprese balneari”.

Ottenere una urgente soluzione normativa di riordino del comparto balneare, prima della sentenza della Corte di Giustizia Europea ed avviare immediatamente la consultazione tra le categorie al fine di dare il via ad un tavolo tecnico tra Governo e associazioni.

E’ l’appello lanciato dal Presidente della Commissione Demanio della Regione Liguria, Angelo Vaccarezza, in un ordine del giorno: il documento, che sarà presentato ufficialmente domani in occasione del SUN di Rimini, chiede una urgente soluzione normativa di riordino del comparto balneare che anticipi  e renda inefficace la prossima sentenza della Corte di Giustizia europea nei giudizi promossi dal TAR Lombardia e dal TAR Sardegna, superando così l'attuale situazione di incertezza e che garantisca alle imprese balneari familiari in attività un periodo transitorio di durata non inferiore a 30 anni.

“Durante questo periodo sarà possibile - aggiunge il Presidente - esplorare ogni soluzione giuridica in grado di assicurare alle imprese balneari la stabilità necessaria per sviluppare la loro attività, garantendo le funzioni di propulsione e garanzia da loro svolte finora nei confronti dell'ambiente, dell'economia e dell'occupazione, evitando ogni sorta di asta o di evidenza pubblica”.

Le microimprese familiari attualmente concessionarie non sarebbero minimamente in grado di competere alla pari con i potenziali concorrenti provenienti da un mercato globalizzato, nel quale i soggetti maggiormente evoluti - gruppi finanziari nazionali e stranieri, fondi d'investimento, grandi cooperative, mafie - la farebbero da padroni. Se l'assegnazione delle concessioni attualmente in attività dovesse essere effettuata mediante gara, le conseguenze patrimoniali, economiche, sociali, occupazionali, ambientali, dirette e indirette, all'interno del comparto regionale e nazionale e nel loro indotto sarebbero devastanti.

“Questo il Governo sembra non averlo ancora capito, aggiunge Vaccarezza, perché continua a temporeggiare nonostante che, lo scorso anno, riconoscendo la necessità di una riforma efficace del demanio marittimo, peraltro più volte sollecitata e attesa dall’Europa, si fosse impegnato a definire un nuovo quadro normativo  a livello nazionale che assicurasse certezze al comparto balneare”.

“Il percorso, conclude Vaccarezza, come dimostravano le varie bozze di volta in volta redatte e in possesso dei sindacati di categoria, individuava dei punti fondamentali quali ad esempio la determinazione di un “congruo” periodo transitorio sulla cui durata il Governo non si è mai espresso”.

 

r.g.

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