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Attualità | 23 ottobre 2015, 09:27

Tirreno Power, incontro in Regione rinviato al 3 novembre: intanto continuano gli interrogatori in procura

Gli audizioni proseguiranno oggi con Vincenzo Gareri, dirigente settore ambiente della Provincia di Savona e il 30 ottobre con Massimiliano Salvi ex direttore generale della centrale

Tirreno Power, incontro in Regione rinviato al 3 novembre: intanto continuano gli interrogatori in procura

Ha una nuova data l’incontro in Regione sulla politica energetica e in particolare sul caso Tirreno Power. L'incontro era programmato il 20 ottobre, ma è stato rimandato al prossimo martedì 3 novembre alla presenza degli assessori regionali Edoardo Rixi, Giovanni Berrino e Giacomo Giampedrone. Nel vertice, al quale parteciperanno anche i sindacati, sarà aperto un tavolo di discussione per definire la situazione della centrale vadese e per definire una politica energetica.

Sulla drammaticità della situazione per la centrale termoelettrica vadese erano tornati a parlare i sindacati, a fronte della precarietà dei lavoratori e sul futuro del settore energetico in Italia.

Su Vado Ligure per la Centrale Tirreno Power la situazione è ancora più drammatica: con il sequestro degli impianti a carbone le ditte in appalto hanno lasciato a casa molti lavoratori, gettando nella disperazione le loro famiglie – ha affermato Enrico Denevi, Segretario Generale Regionale Flaei Cisl Liguria - Se a breve non si troverà una soluzione, il rischio di perdere ulteriore personale diretto e dell'indotto è concreto. Occorre che la Regione già dal prossimo incontro, sia per il problema di Enel Produzione in Liguria e sia per Vado Ligure, apra dei tavoli di confronto specifici con tutte le istituzioni e organizzazioni sindacali per trovare una soluzione di prospettiva, avviando anche ragionamenti per sistemi di produzione innovativi che permettano di salvaguardare l'occupazione diretta attuale e dell'indotto”. In assenza di una politica energetica nazionale speriamo nella Regione Liguria affinché venga definita una nuova politica energetica per il nostro territorio”.

In attesa del vertice in Regione e di una nuova strategia nel settore energetico, il lavoro della magistratura va avanti. Mercoledì sono proseguiti gli interrogatori in procura e, di fronte ai magistrati Vincenzo Carusi e Daniela Pischetola, è stato ascoltato Marco Correggiari, membro per la Provincia di Savona del gruppo istruttore della commissione IPPC.

Correggiari ha risposto per le accuse di disastro colposo e abuso d’ufficio, per lui le contestazioni mosse dagli inquirenti riguardano la delibera di giunta comunale del 30 settembre 2014 nella quale veniva espresso parere favorevole sul rinnovo anticipato dell’AIA per la centrale Tirreno Power di Vado Ligure. Si tratta della delibera che era stata approvata anche dalla Regione, dalla Provincia di Savona e dal Comune di Quiliano.

Dopo gli interrogatori del sindaco di Vado Ligure Monica Giuliano l’8 ottobre e dell’ex primo cittadino vadese Attilio Caviglia il 12 ottobre, proseguono le audizioni come richieste dalle memorie difensive che hanno riguardato una ventina di indagati sugli 86 dell’inchiesta sulla centrale termoelettrica di Vado – Quiliano.

Gli interrogatori proseguiranno oggi con Vincenzo Gareri, dirigente settore ambiente della Provincia di Savona e il 30 ottobre con Massimiliano Salvi ex direttore generale della Tirreno Power. Mentre Gareri dovrà rispondere di omicidio colposo, disastro colposo e abuso d’ufficio, all’ex direttore Salvi riguardano il disastro ambientale doloso e il disastro sanitario colposo.

Lunedì 26 ottobre invece saranno ascoltati l’ex sindaco di Quiliano Nicola Isetta e l’ex primo cittadino di Vado Ligure Carlo Giacobbe che dovranno rispondere dei reati presunti di omicidio colposo plurimo e disastro colposo aggravato.

A novembre toccherà alla responsabile del Dipartimento Ambiente della Regione Gabriella Minervini e a Lorena Rambaudi ex assessore della giunta Burlando in Regione: per Gabriella Minervini si parla di omicidio colposo plurimo e abuso d’ufficio, mentre per l’esponente del PD Lorena Rambaudi il reato contestato è di abuso d’ufficio.

Debora Geido

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