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Politica | 25 novembre 2015, 15:07

Savona, Massimo Arecco (Lega Nord): "La Giunta faccia luce sulla situazione dei minori presi in carico dai servizi sociali"

Il consigliere ha presentato alla giunta e al sindaco una interpellanza in merito alla sentenza Cassazione n. 20928 del 16 ottobre 2015.

Savona, Massimo Arecco (Lega Nord): "La Giunta faccia luce sulla situazione dei minori presi in carico dai servizi sociali"

“Sia chiaro che non è un j'accuse il mio, tuttavia è doveroso accendere i riflettori su un tema spesso poco considerato come quello dell'alienazione genitoriale”. Spiega Massimo Arecco Capogruppo Lega Nord Savona. “Con la sentenza n. 20928 del 16 ottobre 2015, la terza sezione civile della Corte di Cassazione ha riconosciuto la responsabilità del Comune e il conseguente obbligo di risarcimento del danno ai genitori, nel caso in cui provveda ingiustificatamente ad allontanare i minori dalla casa familiare, affidandoli ai servizi sociali. Quindi non si tratta di puntare il dito, ma di capire se da noi i servizi sociali siano rispondenti alle necessità ed in linea con la normativa”.

Prosegue Arecco: “Il Dipartimento Famiglia della Lega Nord Liguria, che da tempo si occupa di problemi nell'ambito sociale, analizzando i dati su scala nazionale, indica nella mancata applicazione dell'art.13 della L.328/2000, ovvero nell'assenza di una vera carta dei servizi sociali, il vero punto nodale. Nella carta dei servizi sociali sono definiti i criteri per l’accesso ai servizi, le modalità del relativo funzionamento, le condizioni per facilitarne le valutazioni da parte degli utenti e dei soggetti che rappresentano i loro diritti, nonché le procedure per assicurare la tutela degli utenti. Al fine di tutelare le posizioni soggettive e di rendere immediatamente esigibili i diritti soggettivi riconosciuti, la carta dei servizi sociali, ferma restando la tutela per via giurisdizionale, prevede per gli utenti la possibilità di attivare ricorsi nei confronti dei responsabili preposti alla gestione dei servizi. Va da sé che quando manchi tale trasparenza, non si abbia contezza di eventuali comportamenti arbitrari, dei criteri seguiti, dei tempi di accertamento”.

“Con la sentenza n. 20928 del 16 ottobre 2015, la Cassazione inchioda gli enti erogatori alle proprie responsabilità, finanche condannandoli al risarcimento dei danni. Personalmente preferirei capire dove poter “aggiustare la rotta” ,cercando in tal guisa di prevenire sofferenze che rovinano intere famiglie ipotecandone la vita e la serenità dei loro giovani ed al contempo cercando di mantenere indenne l'ente da possibili richieste risarcitorie che finirebbero col gravare sulle famiglie, comprese quelle già danneggiate!”.

Così il consigliere della Lega Nord ha presentato alla giunta e al sindaco una interpellanza in merito alla sentenza Cassazione n. 20928 del 16 ottobre 2015. “Premesso che il Primo Cittadino ha potere di intervento diretto sull’ambiente familiare solo in caso di abbandono morale e materiale (trascuratezza, mancanza di cure essenziali, percosse, ambiente insalubre e pericoloso) e in genere per situazioni di disagio minorile palesi, evidenti o comunque di agevole e indiscutibile accertamento, al fine di adottare in via immediata i provvedimenti di tutela contingibili e urgenti, che si appalesino necessari. Che la sentenza n. 20928 del 16 ottobre 2015 ha affermato la responsabilità del Comune per il modus operandi dei propri dipendenti,ovvero dei servizi sociali, che la sentenza in parola ha accordato ai genitori di una bimba ingiustamente allontanata da casa il danno biologico e morale, che negli ultimi 10 anni l'istituzionalizzazione, su scala nazionale, è aumentato di oltre il 20%, talvolta per motivi accertati e talvolta no,che l'art. 13 L.328/2000 prevedeva l'istituzione – entro 6 mesi dalla pubblicazione sulla G.U, avvenuta il 13/XI/2000 – della Carta dei Servizi che, in base al c. 2 di detto art:”Nella carta dei servizi sociali sono definiti i criteri per l’accesso ai servizi, le modalità del relativo funzionamento, le condizioni per facilitarne le valutazioni da parte degli utenti e dei soggetti che rappresentano i loro diritti, nonché le procedure per assicurare la tutela degli utenti. Al fine di tutelare le posizioni soggettive e di rendere immediatamente esigibili i diritti soggettivi riconosciuti, la carta dei servizi sociali, ferma restando la tutela per via giurisdizionale, prevede per gli utenti la possibilità di attivare ricorsi nei confronti dei responsabili preposti alla gestione dei servizi”. Interpella il signor sindaco e l'assessore competente all'uopo di apprendere: la tipologia ed il numero di minori presi in carico,tempi medi degli accertamenti ex ante l'istituzionalizzazione, n. dei bambini allontanati dalla propria famiglia ed in quanti di questi casi s'è proceduto cercando parenti entro il 4° idonei e disponibili, onde non ledere le relazioni familiari?, i tempi medi di permanenza al di fuori dell'asse familiare, verifiche sulle strutture, spesa per minore e per anno, acquisire copia della Carta dei Servizi, all'uopo di valutarne la rispondenza con quanto ut supra”.

r.g.

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