“Il Partito Democratico, per sperare di vincere a Savona, deve recuperare la dimensione di collettività e progettualità che lo anima all’inizio”. Marco Russo, ex consigliere provinciale del PD, fornisce la sua “ricetta” semplice, ma non scontata, in vista delle prossime elezioni comunali. In tempi di Primarie, lotte intestine, investiture dall’alto e autocandidature alla poltrona di sindaco, c’è chi ha capito che, con proposte concrete ai cittadini, può tornare a vincere il partito, più che il nome.
Sabato si è svolto un incontro a Savona, promosso tra gli altri dall’avvocato: al tavolo di confronto erano presenti diversi esponenti politici e associazioni del territorio. Nel corso della mattina si è dibattuto della creazione di una sorta di laboratorio politico, in vista delle consultazioni della città della Torretta.
“Il Partito, evidenzia Russo, deve tornare in sintonia con Savona, colmare la distanza con i cittadini, che deve tornare a sentire il politico come veicolo di rappresentanza”.
Un ritorno all’origine, come ci tiene a sottolineare lui stesso, a quella progettualità condivisa. “L’impressione, commenta Russo, è che ci siano tanti corridori solitari. Il PD invece deve riunire, non solo a livello politico, ma anche geografico. Savona deve essere non solo capoluogo, ma anche interprete del territorio circostante, ben più vasto, con il quale deve interagire”.
Il ritorno alle origini non solo deve essere di sostanza, ma anche di metodo: quindi sì, da parte di Russo, alle Primarie.” Sono lo strumento ideale attraverso il quale i cittadini possono esprimere il proprio pensiero”.
“Solo perché l’ultima volta sono state gestite male e vissute come uno scontro tra fazioni non buttiamole via, ma troviamo il modo di utilizzarle”, conclude il consigliere provinciale.