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Politica | 10 febbraio 2016, 17:30

Italiana Coke, rinnovo dell'Aia sospesa in Conferenza dei Servizi. Melis: "Screening ulteriore perdita di tempo"

"La Regione non fa altro che prendere tempo e rinviare ulteriormente la VIA, che resta l’unica strada possibile per imporre tutte le prescrizioni più importanti".

Italiana Coke, rinnovo dell'Aia sospesa in Conferenza dei Servizi. Melis: "Screening ulteriore perdita di tempo"

Sospesa la Conferenza dei Servizi per il rinnovo dell’Aia allo stabilimento Italiana Coke di Bragno, frazione di Cairo Montenotte. L’incontro si è tenuto ieri mattina presso la sede della Provincia di Savona.

La prima convocazione era avvenuta lo scorso 26 gennaio e anche in quel caso, si era conclusa con un nulla di fatto, con Provincia e Regione che non avevano trovato una linea comune. Alla base di questa nuova fumata nera la richiesta da parte della Regione che il rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale sia sottoposto a procedura di screening ambientale.

Sulla vicenda è intervenuto Andrea Melis, portavoce MoVimento 5 Stelle in Regione Liguria:"Ancora un rinvio, l’ennesimo nella partita infinita dell’Italiana Coke. Che, grazie ai continui tentennamenti della (vecchia) politica, può continuare liberamente ad operare senza essere costretta ad adottare alcuna misura concreta per l’ambiente"

"Ben venga qualunque tentativo della Regione di far luce sul rischio inquinamento. Ma perché ricorrere a un ulteriore screening sui parametri ambientali, quando le norme impongono di avviare subito la procedura di VIA? Una decisione, questa, che non fa altro che dilatare i tempi e complicare un iter amministrativo già abbastanza intricato di suo. Col risultato di concedere ulteriore tempo all’Italiana Coke, senza alcun vincolo preciso nei confronti dell’azienda".

"Il nostro timore - continua - è che si giochi al ribasso sulle prescrizioni, in particolare sull’obbligo di realizzazione degli SME (ovvero lo strumento di rilevazione delle emissioni in atmosfera) posti direttamente sui camini, come avevamo chiesto, a fine novembre,  durante la prima Conferenza dei servizi e come auspicato dall’Arpal e dal Comune di Cairo"

"Con lo screening la Regione non fa altro che prendere tempo e rinviare ulteriormente la VIA, che resta l’unica strada possibile per imporre tutte le prescrizioni più importanti. Un copione già visto a Savona col deposito bitume, con i risultati che oggi abbiamo tutti sotto gli occhi"

"Per evitare un nuovo caso bitume, rilanciamo la richiesta di un’inchiesta pubblica rigorosa e approfondita che coinvolga davvero tutti gli attori e faccia luce su una vicenda dai troppi angoli ancora oscuri - conclude Melis - Se saranno dimostrati, come temiamo, gli effetti nefasti dell’Italiana Coke, auspichiamo che siano adottate tutte le misure necessarie, anche le più drastiche, per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini".

 

 

Redazione

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