La contraffazione ideologica e delle merci mette in difficoltá il settore del riutilizzo e quello dei marchi italiani di qualitá, entrambi cuore pulsante dell’economia del paese.
Superare l’adulterazione é possibile solo grazie alla collaborazione tra comunicatori,forze dell’ordine, produttori nazionali di marchi di qualitá, operatori dell’usato e consumatori.
Riutilizzo e usato possono offrire risposte efficaci alla falsificazione criminale dei marchi di qualitá che sono motore e orgoglio dell’economia italiana.
Sebastiano Marinaccio, presidente della Mercatino SRL, il primo player del riutilizzo in Italia, sottolinea che “chi raccoglie, intermedia e distribuisce l’usato ha bisogno di merci di qualitá, che possano durare nel tempo conservando il loro valore d’uso. Chi lavora nell’usato é quindi interessato a tracciare l’origine della merce, perché il riutilizzo smetta di essere considerato il parente povero del nuovo ma sia percepito, al contrario, garanzia di qualitá e alternativa conveniente rispetto all’usa e getta e al contraffatto”.
“Politica europea, interesse economico nazionale e lotta alla contraffazione”, afferma Marinaccio, “possono confluire in una accordo virtuoso tra produttori italiani di merci di qualitá,operatori dell’usato,forze dell’ordine, consumatoriegiornalisti sensibili a questi temi.
Un’alleanza di questo tipo, che verta sui temi della tracciabilitá e della comunicazione, riuscirá a stimolareeconomie circolari, green e trasparenti, capaci di generare benefici ambientali e ricchezza locale. Educare i consumatori a comprare beni di buona qualitá conviene sia ai produttori nazionali che agli operatori dell’usato, entrambi cuore pulsante della real economy del nostro paese”.
Lo stesso mondo del riutilizzo é vittima, a sua volta, di una peculiare forma di contraffazione ideologica. Secondo Ettore Sole, fondatore della Mercatino SRL, “nonostante il riutilizzo sia una delle prioritá ambientali ed economiche a livello europeo, nazionale e locale, gli italiani non sono ancora coscienti che riutilizzo e usato sono sinonimi. Una visione adulterata che provoca confusione nelle politiche pubbliche. Mentre il settore dell’usato viene abbandonato a sé stesso, il riutilizzo viene pensato e pianificato in maniera fantasiosa e slegata dalla realtá. Alcuni legislatori ed enti locali piú sensibili cominciano a dare segnali importanti, ma c’é ancora molto da fare ”.
Il rilancio delle produzioni nazionali e del riutilizzo dipende dal superamento degli elementi semantici e culturali che, riverberando sulle sceltedi consumo e sulle decisioni politiche,contribuiscono in modo decisivo alla contraffazione ideologica e delle merci. Per abbattere questi ostacoli é indispensabile creare una comunicazione di massa che veicoli concetti chiari e non adulterati, generando cultura diffusa su riutilizzo, usato e genuinitá delle merci.Il 17aprile esponenti dei media, esperti di contraffazione e player del riutilizzo si incontreranno a Savona per ragionare pubblicamente su questi argomenti.