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Politica | 25 maggio 2016, 14:30

Finanziamenti sospetti sui finanziamenti elettorali sospetti, M5S "Opacità e nomi imbarazzanti, Toti e Paita chiariscano"

Finanziamenti sospetti sui finanziamenti elettorali sospetti, M5S "Opacità e nomi imbarazzanti, Toti e Paita chiariscano"

Finanziamenti elettorali sospetti, questo il forte j'accuse del Movimento 5 Stelle :

“Look who is behind” dicono gli inglesi. “Guarda chi c’è dietro”. Se vuoi capire quale linea politica seguirà un candidato, una volta eletto, basta vedere chi lo finanzia. E, a giudicare da quanto emerge oggi sui finanziamenti elettorali dei vecchi partiti alle ultime regionali, il quadro è desolante: oscure società svizzere, imprenditori condannati, petrolieri, la longa manus dei partiti e, in alcuni casi, una totale opacità nei conti.

 

La fotografia restituita dalle rendicontazioni elettorali 2015 è lo specchio fedele di cos’è oggi il Partito Unico. E, di come, a distanza di oltre 20 anni dal referendum del 1993 sull’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, abbia trovato il modo di aggirare quanto sancito dal voto popolare.

 

Se la lista dei sostenitori di Toti assomiglia più a un comitato d’affari che a una rendicontazione elettorale, quella di Pd e Paita è addirittura indecifrabile, oscura, priva di ogni riferimento specifico dietro il generico comitato di partito, mentre Rete a Sinistra si conferma – anche economicamente – l’ennesimo laboratorio politico nazionale pagato profumatamente da Sel.

 

I cittadini liguri ora hanno uno strumento in più per valutare le azioni politiche della coalizione d’affari al governo della regione, per smascherare gli interessi che potenzialmente si muovono dietro un decreto legge, un provvedimento o anche un semplice emendamento. È così che la vecchia politica ha portato il paese e la Liguria nelle sabbie mobili in cui siamo oggi, anteponendo gli interessi di pochi (ma ben pagati) alle reali esigenze del territorio e dei cittadini.

 

Noi siamo entrati in Regione per rovesciare la piramide, ripartendo da concetti “sovversivi” come partecipazione, trasparenza, autofinanziamento. 22.094,81 EURO. Tanto (o, meglio, poco!) è costata la campagna elettorale del M5S per le regionali del 31 maggio, che ha portato in Regione 6 nuovi portavoce dei cittadini. Calcoli alla mano, l’elezione di ogni consigliere è costata in media poco più di 3mila 500 euro! Un piccolo record di cui andiamo orgogliosi.

 

Il Movimento 5 Stelle sta facendo qualcosa di straordinario: unisce cittadini dalle più disparate provenienze sociali, politiche, professionali. Tutti insieme ci mettiamo a disposizione della comunità, dando qualcosa, un po’ del nostro tempo, un aiuto economico. Insieme abbiamo realizzato quel che è diventato realtà: fare politica a costo zero! Senza cioè gravare sui contribuenti con i finanziamenti pubblici (a cui rinunciamo) e liberi dai grandi gruppi economici privati, che in cambio si aspettano sempre qualcosa.

 

Centrodestra e centrosinistra facciano come noi: spazzino via ogni ombra. Chiariscano fino all’ultimo euro da dove arrivano quei soldi, perché e, soprattutto, a quale prezzo. Solo così la politica può tornare ad essere finalmente credibile e svincolata dalle lobby e dai poteri forti. E tornare a tutelare davvero gli interessi dei cittadini.

cs

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