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Attualità | 28 giugno 2016, 15:29

Crisi Bombardier, la Fiom Cgil attacca: "Ora l'azienda non mantiene neppure gli accordi sottoscritti"

Pasa: "Abbiamo informato il funzionario del MISE della situazione della Bombardier e delle decisioni prese in assemblea dai lavoratori e anticipato la possibilità di convocare un incontro a breve"

Crisi Bombardier, la Fiom Cgil attacca: "Ora l'azienda non mantiene neppure gli accordi sottoscritti"

"Nella giornata di ieri si e' tenuto un incontro tra Bombardier e Organizzazioni Sindacali di categoria presso la sede di Confindustria Savona; la riunione per verificare i reali carichi di lavoro  è stata convocata a seguito della nostra richiesta dello scorso 10 giugno  e successiva allo sciopero e la manifestazione del 31 maggio" commenta Andrea Pasa, Segretario Generale Fiom Cgil Savona.

"Ad oggi Trenitalia non ha ancora ufficialmente aggiudicato la Gara per costruire i 500 treni  destinati a potenziare nell’arco dei prossimi cinque-sei anni il trasporto regionale italiano  ad alta densità di cui Bombardier insieme ad altre tre aziende aveva presentato l'offerta nel mese di aprile, una commessa del valore complessivo di 4,5 miliardi di euro: si tratta della più grande gara che sia mai stata fatta in Italia per questo tipo di fornitura. I responsabili aziendali ci hanno presentato una situazione molto negativa per quanto riguarda i carichi di lavoro attinenti all'ultimo semestre del 2016 e soprattutto per il 2017 in assenza del carico che avremmo potuto avere con la vincita della Gara quindi con Omneo, che provocherà già dal mese di settembre la mancata copertura del carico di lavoro  per più del 50% dei lavoratori".

Continua: "Incontro che ha addirittura sancito il disimpegno di BOMBARDIER di poter portare lavoro attraverso la costruzione delle locomotive merci dallo stabilimento tedesco di Kassel a quello di Vado Ligure, così come invece avevamo condiviso nell'accordo dello scorso 3 marzo 3016, in cui la Bombardier, anche attraverso i suoi manager Europei, ci aveva garantito 15 locomotive per il 2016  con la possibilità di averne altre 35 per il biennio 2017/2018 che pur non garantendo il pieno carico, avrebbe comunque dato molte ore di lavoro. In riunione ieri ci e' stato dichiarato che la Germania ha cambiato idea e probabilmente delle 15 locomotive che vi erano negli accordi ci sarà un fortissimo ridimensionamento o addirittura nulla".

"Abbiamo fatto un passo indietro nell'incontro di ieri all'interno di una situazione già molto complicata e difficile, non e' accettabile che il gruppo Bombardier non mantenga gli impegni minimi già sottoscritti senza tenere conto degli sforzi che il territorio ha fatto in termini di finanziamenti pubblici e dei lavoratori che hanno sempre dimostrato professionalità, qualità e serietà anche in momenti molto negativi. Nella giornata odierna abbiamo convocato l’assemblea in sciopero dei lavoratori informando su ciò che l'azienda ci ha comunicato nell'incontro e deciso di proclamare un pacchetto di ore di sciopero da mettere in campo a partire dalla giornata odierna e nei prossimi giorni".

"La responsabilità è solo e soltanto dell'impresa, che negli ultimi anni ha perso ogni GARA che e' stata indetta da Trenitalia e ora vorrebbe risolvere il problema scaricando sul territorio e sui lavoratori tale situazione - prosegue - Lo stabilimento di Vado Ligure negli ultimi 15 anni ha "prodotto" più di 450 milioni di euro di utili a favore del Gruppo, utili che ora necessariamente dovranno essere reinvestiti per dare un futuro ai lavoratori e al sito che esiste da più di 100 anni. Quello di Vado Ligure e' uno stabilimento modello nel settore "trasportation" all'interno del gruppo Bombardier,  è il più flessibile di tutti, perché può sfornare un’ampia gamma di prodotti contemporaneamente; dai treni a potenza distribuita (come Omneo) alle locomotive E464, le locomotive per il trasporto merci ,  fino al revamping delle carrozze,   ai carrelli del treno ad alta velocità x lo Zefiro 1000 (progetto in ATI con la società Ansaldo Breda , oggi HITACHI)".

"Anche grazie a questa duttilità, pretendiamo che il Gruppo intervenga spostando carichi di lavoro da altri siti allo  stabilimento di Vado Ligure. Nel frattempo chiederemo nuovamente un incontro al management Bombardier a livello Europeo per capire se esistono e quali sono le strategie previste per lo stabilimento. In assenza di risposte saremo costretti ad intraprendere ulteriori e più forti iniziative di mobilitazioni e a richiedere l'intervento del Governo attraverso i ministeri competenti, utilizzando anche il  "tavolo della crisi savonese" aperto proprio presso il MISE lo scorso 16 giugno, dopo la manifestazione e gli scioperi del 31 maggio, convocando un incontro ad doc per le problematiche del sito Bombardier di Vado ligure,  con  l'obbiettivo di trovare soluzioni positive che possano garantire continuità e prospettive a tutte le persone che oggi ci lavorano e vivono in questa Provincia".

"Inoltre oggi, in concomitanza dell'incontro al Ministero per PIAGGIO, abbiamo informato il funzionario del MISE della situazione della Bombardier e delle decisioni prese in assemblea dai lavoratori e anticipato la possibilità di convocare un incontro a breve" conclude il sindacalista Pasa. 

c.s.

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