"Comprendiamo la preoccupazione dei Leginesi che temono soluzioni provvisorie e magari pasticciate, ma nello stesso tempo non possiamo dimenticare i drammi dei disperati e dei dannati della terra che intraprendono un viaggio rischioso, purtroppo non portato a compimento da tutti, verso le nostre coste" commenta la Federazione Sel Savona.
"Non possiamo accettare guerre tra poveri e non dobbiamo accettare di mettere in competizione legittimi diritti dei residenti con le speranze di chi cerca solidarietà per la sua triste condizione. Questi conflitti devono essere evitati con serietà, organizzazione e regole certe ed ancora devono essere sottratte a soggetti che sperano di creare un brodo di cultura per scontri, incomprensioni, magari anche con un po’ di malafede".
"In questo clima bisogna chiedere chiarezza e risposte serie. Le facili equazioni che vedono il migrante come un delinquente non si possono più tollerare, ma allo stesso modo non si possono lasciare soli i cittadini di quartieri di periferia, già alle prese con numerosi problemi, ad affrontare situazioni più grandi di loro"
"Le istituzioni ed anche gli amministratori comunali devono fare il loro mestiere: quello di risolvere e gestire problematiche di questo tipo e garantire serenità ai territori ed ai cittadini per creare un clima adeguato per un confronto civile" conclude la Federazione Sel Savona.