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Albenganese | 30 luglio 2016, 09:43

Piaggio sempre più "militare", 137 esuberi: la batosta sui cassintegrati

Baratro nella forza lavoro: il piano industriale si concentra sui programmi militari e conferma la cessione della produzione motori e della manutenzione civile. Sindacati chiedono incontro urgente e invocano la "Golden Power".

Piaggio sempre più "militare", 137 esuberi: la batosta sui cassintegrati

A scontare il prezzo della crisi di Piaggio Aero saranno i lavoratori che attualmente sono già in cassa integrazione. Il nuovo piano industriale e gli annunci dell'ad Logli non lasciano spazio al dubbio: si apre una stagione di lacrime e sangue per un comparto che, sino a ieri, era considerato il fiore all'occhiello dell'economia savonese. 

Alla fine del 2014 il premier Renzi inaugurava il nuovo stabilimento di Villanova d'Albenga, dove sono stati delocalizzati macchinari e personale. L'umore era quello dell'ottimismo, grazie alla stabilità del fondo sovrano Mudabala e agli investimenti nello sviluppo dei droni. In meno di due anni lo scenario è cambiato radicalmente. 

Il vecchio piano industriale non ha funzionato per lo stress finanziario provocato dai costi di sviluppo del P.1HH e dai ritardi delle consegne previste per il 2015. L'amministratore delegato Logli nel recente incontro al Mise ha indicato le linee del nuovo piano, che giudica "non più strategici" i settori della produzione di motori e della manutenzione civile: gli addetti passeranno "a nuova proprietà". 

Il nuovo corso prevede la cessione del ramo d'azienda dei motori (350 persone circa), la cessione della parte legata al solo velivolo civile del service di Genova (100 circa) e il non reintegro delle 130 persone che oggi sono in Cgis. L'azienda vuole focalizzarsi sulla velivolistica militare e ottimizzare i costi sbarazzandosi di tutto il resto, con uno spacchettamento che comunque si prevede graduale, ma che comincerà già dalle prossime settimane. Il management prevede di arrivare alla fine del piano con 650 persone nella sola Piaggio. 

Entro novembre le banche dovrebbero confermare la loro posizione sul nuovo programma industriale. I sindacati, che stanno approfondendo le tematiche emerse al Ministero e le prospettive del piano, chiedono un incontro al governo entro i primi di settembre. E ricordano che la discussione è soggetta alla Golden Power, l'"ombrello protettivo" di cui l'azienda gode per decreto ma che, sinora, Roma non ha tirato in ballo. Intanto, lunedì si svolgerà un'assemblea pubblica presso lo stabilimento, alla quale parteciperanno anche i sindaci di Finale Ligure e Villanova, Frascherelli e Balestra. 

Rm

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