Uno dei nomi di maggiore spicco del mondo dell’equitazione nazionale allo Sporting Le poiane. Nelle scorse settimane, infatti, l’olimpionico Roberto Rotatori ha tenuto uno stage di Completo a cui hanno preso parte una cinquantina di cavallerizzi provenienti, oltre che dalla Valle Bormida, dalla Liguria e dal Piemonte. Un’esperienza di grande valore non solo sportivo, ma anche formativo ed educativo in una location che riesce a coniugare un maniera straordinaria la cura e l’amore per gli animali, l’habitat immerso nel verde e nella natura e strutture di primo livello in grado di fornire tutto il supporto logistico e funzionale necessario per un’ottima preparazione dei cavalli. Quattro campi, di cui due in sabbia silicea, un percorso di Completo esteso su 23 ettari di prato dislocati su diversi livelli, 320 box e un club house rendono Le poiane un luogo d’eccellenza per praticare uno degli sport più nobili e antichi. Indubbiamente la presenza di un nome di spicco come quello di Roberto Rotatori ha portato ulteriore lustro al Centronato a Milano nel 1967 inizia giovanissimo la sua preparazione sportiva, nel ’96 e ’97 lavora nelle scuderie di Mark Todd in Inghilterra, eccellenti qualificazioni, podi e riconoscimenti sia a livello nazionale che internazionale lo consacrano nel Concorso Completo sino alla fine degli anni '90, dopo una pausa nel 2005 ritorna a gareggiare e grazie agli ottimi risultati conseguiti, in nemmeno 2 anni si guadagna la convocazione nella squadra italiana per gli Europei di Completo 2007 disputati a Roma - Pratoni del Vivaro, Rocca di Papa. Risultato dell'esperienza: medaglia di bronzo a squadre, secondo miglior cavaliere degli italiani partecipanti e qualifica per le Olimpiadi di Pechino 2008, unica squadra italiana delle tre discipline olimpiche che ha preso parte ai Giochi, conquistando il 6 posto a squadre ed un piazzamento tra i primi 30 binomi al mondo, a livello individuale. Un palmaresse di encomiabile valore, ma soprattutto una carriera sportiva di grandissimo spessore che rende Rotatori un punto di riferimento per le nuove generazioni che si avvicinano all’equitazione. «Precisione, concentrazione e grande senso di responsabilità per se stessi e per l’animale queste sono le prime regole che spiego ai mie allievi – spiega Rotatori – I ragazzi non devono solo saper cavalcare in maneggio, in campo gara o in concorso devono saperlo fare anche in campagna e farlo con cognizione di causa, con rigore, ma allo stesso tempo divertendosi e godendosi le emozioni che solo l’empatia con il proprio cavallo sono in grado di regalare. La tipologia di stage organizzati a Mallare è di grande valore perché permette ai più giovani di crearsi un bagaglio di esperienza , di pratica e di conoscenza che difficilmente in altro ambito si riesce ad acquisire».
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