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Eventi | 19 agosto 2016, 18:15

"Viaggio nel medioevo" dal 25 al 28 agosto a Finalgorgo

La tradizionale manifestazione medievale d’agosto, organizzata dal Centro Storico del Finale in collaborazione con i portoghesi della Companhia de Teatro Viv'Arte - vede esibirsi nel Borgo centinaia di “Artisti medievali” provenienti da tutta Europa

"Viaggio nel medioevo" dal 25 al 28 agosto a Finalgorgo

Dal 25 al 28 agosto a Finalborgo andrà in scena una delle più attese manifestazioni della Liguria: il “VIAGGIO NEL MEDIOEVO”. La tradizionale manifestazione medievale d’agosto, organizzata dal Centro Storico del Finale in collaborazione con i portoghesi della Companhia de Teatro Viv'Arte - che vede esibirsi nel Borgo centinaia di “Artisti medievali” provenienti da tutta Europa - ha raggiunto nella scorsa edizione l'apice del successo, con numeri e riconoscimenti che hanno stupito gli stessi organizzatori.

Oltre 50.000 visitatori hanno riempito fino all’inverosimile il piccolo borgo. Il Viaggio nel Medioevo ha ricevuto molti riconoscimenti tra cui la Medaglia d’Argento del Presidente della Repubblica. Riconoscimenti che gratificano gli oltre cento volontari dell’attiva Associazione storica finalese per il lavoro svolto e consacra la manifestazione come principale evento medievale del Ponente Ligure e probabilmente dell'intera regione. Nel lontano 2001 l'Associazione ha avviato un progetto ambizioso e lungimirante, trasformando, con un meticoloso lavoro d’equipe, le tradizionali "serate medievali nei Borghi", in quello che oggi molti riconoscono come un evento medievale internazionale - patrocinato dalla Confederation Europeenne des Fetes et Manifestations Historiques, dalla Federazione Italiana Giochi Storici, dalla Consulta Ligure per la Difesa delle Arti e delle Tradizioni e promosso per l’edizione 2016 dal Comune di Finale Ligure e dalla Regione Liguria – Assessorato Sport e Tempo Libero. Tutte le forze locali sono coinvolte nella complessa manifestazione: l’Associazione “i nostri Vegi du Burgu”, la protezione civile AIB, la P.A. Croce Verde, la P.A. Croce Bianca, l’Associazione Carabinieri, il Tartaruga Express e i molti cittadini del Borgo, che pazientemente sopportano che per quattro giorni la tranquilla Finalborgo diventi teatro naturale; colorata e fragorosa capitale dell’Europa medievale.

 

 

“…Immaginando il sogno di un Cavaliere errante che parte da Finalborgo per percorrere tutto il mediterraneo, forse inseguendo nel suo viaggio la mitica "Stella di Merika" che indica l'occidente, ci ritroviamo nuovamente a Finalborgo, la capitale del Marchesato riportata ai fasti del XV secolo. Nel suo viaggio, lungo un anno intero – questo è il tempo necessario alla complessa macchina organizzativa - il Cavaliere errante ha raccolto attorno a se mercenari e giullari di tutta Europa, per rendere onore alla sua terra e al suo Signore: il Marchese Giovanni del Carretto che in una sola notte riconquistò il Borgo, come narra il cronista storico Gian Mario Filelfo nel tomo De Bellum Finariensi 1447-1452. Così nasce una manifestazione storica multilingue, traendo spunto dalle vicende storiche e aggiungendo un pizzico di colore. Un crogiolo di lingue e culture diverse, d’Arti, di Mestieri, di musiche e danze che si mescolano come gli ingredienti di una pozione magica in un matraccio di pietra, ricco di storia e monumenti. A volte lo spettacolo, o quello che con tono dispregiativo alcuni chiamano “folklore”, può essere al servizio della cultura.

Dietro la splendida bomboniera medievale, anche al turista più distratto non potrà certo sfuggire la bellezza e la ricchezza del borgo, un piccolo gioiello sovrastato da un monumento che è il simbolo dell’intera cittadina da otto secoli,  il Castel Gavone e la sua Torre dei diamanti.

Superate le porte del paese, tutti i nostri sensi vengono investiti e coinvolti dal “Viaggio nel Medioevo”: bandiere colorate, festoni, antiche insegne; musica celtica, araba e scozzese; giochi di spada, di fuoco, Arcieri e Cavalieri; Antiche Osterie, Botteghe e Artigiani; Spezie e profumi giunti da lontano; danzatrici rapite oltremare.

Nei quattro giorni rifioriscono antiche botteghe: i sapori locali si mescolano con i prodotti che giungono dalla Spagna, dal Portogallo, dalla Francia; ristoratori vestono i panni di antichi osti per rifocillare i viandanti; nelle piazze il fuoco arde di continuo e ogni curioso turista può cenare al fianco del Capitano di Ventura galiziano, o del rozzo mercenario giunto dal nord. Non manca un pizzico di oriente con la tenda algerina e i sensuali volteggi delle Odalische. Infine l’impeccabile cena medievale. Ricette nobili, piatti popolari, datteri del deserto e frittelle di pescetti: ogni tipo di palato può trovare soddisfazione.

Cavalieri, Mendici, Giullari, Musici, Arcieri … e Giovanni del Carretto con la sua sontuosa corte e la compagnia di ventura che lo ha seguito in mille imprese. I valorosi armati, che amano intrattenere e stupire gli ospiti mostrando il loro valore con giostre di spada e tornei mozzafiato, per contendersi il pegno di una Dama o semplicemente per essere elogiati dal Marchese in persona… con un breve ma solenne cenno di assenso con il capo. Nella piazza di Santa Caterina, l’arena degli spettacoli, ininterrotte esibizioni di giocoleria: acrobati dalla Grecia e giullari dalla Toscana, dall’Umbria, dalla Sicilia. E ancora mille personaggi e cento pièces: streghe, lebbrosi, mendici, indemoniati e prelati…i Figuranti-Attori del Centro Storico del Finaleche interagiscono con gli Artisti giunti da varie regioni d’Europa, abbattendo ogni barriera linguistica. Una sorta di nuova e moderna lingua d’Oc prende vita spontaneamente: spagnolo, catalano, portoghese, francese, italiano, finalese; al termine dei quattro giorni diventa normale e famigliare una lingua non scritta che parla davvero della Regione Europa e della sua storia.

Difficile descrivere degnamente le centinaia di spettacoli e personaggi che si avvicendano e si alternano in ogni angolo del paese, davvero difficile descrivere il “Viaggio nel Medioevo”…come è difficile descrivere un viaggio nel tempo. Come è difficile descrivere un sogno lungo quattro giorni…”.

c.s.

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