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Politica | 15 novembre 2016, 11:24

A Noli partono le denunce contro gli extracomunitari

"La convivenza in frazione Tosse non è così idilliaca come era stata dipinta recentemente dall'amministrazione comunale".

A Noli partono le denunce contro gli extracomunitari

L’articolo pubblicato su Savonanews e riguardante le posizioni del sindaco di Noli, Giuseppe Niccoli, a proposito degli extracomunitari attualmente ospitati in frazione Tosse, ha sollevato diverse obiezioni e perplessità nella popolazione della zona (leggi qui).

In particolare ci spiega Giuseppe Gioda, inquilino (o, come leggerete in questo articolo, ormai ex inquilino), proprio dello stesso condominio nel quale sono ospitati i richiedenti asilo: “Nessuno mi ha avvisato della discussione di questo punto in ordine del giorno in consiglio comunale, mi è stato detto che era stato messo un avviso su Facebook, ma io faccio un lavoro pesante che spesso mi impegna anche per 12 ore al giorno o più, non trascorro certo il mio tempo attaccato al computer”.

Ma veniamo al problema. Spiega Gioda: “Innanzitutto il sindaco ha dichiarato che ci sono stati incontri con la comunità tossese: ne è stato fatto uno solo, ad aprile, prima che arrivassero i profughi, per annunciare la situazione. Dove sono ora ospitati i profughi c’è circa un chilometro di distanza dal centro di Tosse, per cui molti abitanti della frazione non hanno segnalato problemi perché vedono questi stranieri solo al mattino quando escono e dalle 17 in poi, quando monopolizzano il campetto sportivo.

I veri problemi, però, li abbiamo avuti noi che abitavamo nel loro stesso condominio. Eravamo in quattro famiglie italiane e non abbiamo mai avuto problemi tra di noi, anzi: posso sottolineare che quel palazzo era tenuto come un fiore. Ci tengo a precisare che non c’è alcuna forma di razzismo in quanto sto dichiarando, eppure, se su quattro famiglie oggi una sola ancora abita in quel palazzo vuol dire che ci sono dei problemi di convivenza evidenti. Due famiglie erano in affitto e hanno disdetto il contratto. Io sono proprietario dei muri ma, su consiglio del mio avvocato, mi sono allontanato e adesso abito altrove, ritrovandomi una casa vuota che sicuramente sta perdendo anche valore di mercato a causa di questa brutta situazione.

Queste persone non hanno alcun rispetto per le norme condominiali, né per le più basilari norme igieniche. Sono scattate varie denunce ai Carabinieri per problemi di pubblico decoro, legati a uomini che d’estate giravano quasi nudi, e altre chiamate alle forze dell’ordine sono state fatte a causa degli schiamazzi notturni. Mi dicono che adesso nel palazzo stiano soggiornando una quindicina circa di persone, ma si sono sfiorati anche i venti, e tutti uomini. Abbiamo trovato sacchi di spazzatura abbandonati per le scale e nel quartiere sono apparsi anche i topi, che non c’erano mai stati”.

A questo punto, Gioda si domanda: “Questa è l’integrazione che intende il signor Niccoli? I tutori dei richiedenti asilo sono pressocché inesistenti e noi condomini, prima di essere praticamente costretti ad andarcene per la situazione invivibile, abbiamo assistito anche a liti tra gli extracomunitari e i loro tutori. Per quanto riguarda il sindaco, io ho ancora dei messaggi salvati sul telefono dove, fin da giugno, richiedevo un incontro in Prefettura che purtroppo non ci è mai stato concesso. E ribadisco che io non ce l’ho con nessuno e non voglio sembrare razzista ma è doloroso e umiliante dover lasciare la propria casa e non sentirsi ascoltato”.

Alberto Sgarlato

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