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Politica | 17 novembre 2016, 11:15

Savona, taglio del fondo al personale. I dipendenti comunali insorgono: "Equità, sacrifici anche per i dirigenti"

Assemblea sindacale dei dipendenti comunali infuocata ieri in palazzo Sisto

Savona, taglio del fondo al personale. I dipendenti comunali insorgono: "Equità, sacrifici anche per i dirigenti"

Assemblea sindacale dei dipendenti comunali infuocata ieri in palazzo Sisto. A fare insorgere i lavoratori e le RSU, la decisione dell’amministrazione comunale di decurtare il fondo del salario accessorio del personale non dirigente di circa 350.000 euro. E proprio ieri è stato approvato in consiglio comunale (al quale hanno partecipato un numeroso gruppo di dipendenti comunali) il piano di riequilibrio decennale, una manovra lacrime e sangue a fronte delle difficili condizioni economico finanziarie del Comune di Savona. I dipendenti comunali e le RSU chiedono equità con l’area dirigenziale, che invece non è stata toccata dai tagli.

Affermano in una nota le RSU sindacali dei lavoratori: “Al fine di perseguire l’obiettivo del riequilibrio di bilancio, tra gli altri provvedimenti l’amministrazione comunale ha deciso di decurtare il fondo del salario accessorio del personale non dirigente di circa 350.000 euro senza però concretamente intaccare quello relativo all’area dirigenziale. Di cosa parliamo? Parliamo del fatto che (sono dati del 2012) lo stipendio medio di un dirigente stava tra i 90.000 e i 120.000 euro mentre quello di un istruttore amministrativo (categoria C) si aggirava sui 22 mila euro e che il sacrificio richiesto oggi alle due categorie di personale non è equamente ripartito nonostante ci si trovi “tutti sulla stessa barca”. Parliamo del fatto che l’area dirigenza contribuisce ai sacrifici nel pagare 4.400 euro e nel non vedere sostituito un dirigente di prossimo pensionamento. La conseguenza del taglio del fondo è che questo ricadrà sulle risorse destinate alla remunerazione di situazioni lavorative disagiate, delle particolari responsabilità e delle Posizioni Organizzative. La manovra prevista, insieme ai collocamenti a riposo “forzato” di numerosi colleghi, comporta l’impossibilità di rivedere nuove assunzioni fino almeno al 2019: ciò causerà inevitabilmente il sensibile ridimensionamento sia dei servizi che della loro equità”. 

“I lavoratori comunali che hanno partecipato alle tre assemblee tenutesi in questi giorni hanno incaricato l’RSU di farsi parte attiva nel chiedere all’attuale amministrazione di fare in modo che i sacrifici siano sostenuti da tutti in funzione dei propri ruoli e delle relative retribuzioni, prevedendo il taglio del fondo accessorio dell’area della dirigenza nelle parti caratterizzate dalle stesse motivazioni che hanno imposto il taglio del fondo degli altri dipendenti. I partecipanti alle assemblee hanno inoltre espresso l’assoluta necessità che la RSU promuova tutte le iniziative necessarie all’individuazione, anche in sede penale e contabile, di eventuali responsabilità politiche e amministrative che hanno portato all’adozione di questi provvedimenti i cui effetti nefasti sono sotto gli occhi di tutti, caratterizzati anche da aumenti di tariffe e riduzione dei servizi che ricadono sui cittadini, in nessuna misura imputabili al personale non dirigente, e da debiti che dovranno finire di pagare i nostri figli”.

Debora Geido

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