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Eventi | 17 dicembre 2016, 10:30

Gli Statuto: "Noi, Sanremo e gli storici raduni dei mods sulla spiaggia di Albisola"

Spiega il cantante oSKAr: “Quest’anno abbiamo sbagliato la procedura di iscrizione al festival e ci siamo rimasti davvero male. Per noi suonare in Riviera Ligure è sempre un po’ come tornare a casa”

Gli Statuto: "Noi, Sanremo e gli storici raduni dei mods sulla spiaggia di Albisola"

Il nuovo “Amore di classe tour” degli Statuto farà tappa questa sera, sabato 17 dicembre, al Raindogs di Piazza Pippo Rebagliati, 1 a Savona. L’ingresso è di 12,00 euro con tessera Arci e l’inizio del concerto è previsto alle 22.00.

Gli Statuto sono un nome ormai “storico” della scena musicale underground italiana, con oltre trent’anni di attività (nascono nel 1983) e circa venti album all’attivo. Quello da poco uscito, “Amore di classe”, appunto, dopo le pressanti richieste dei fans è stato stampato anche in vinile, in una edizione “special pack” che comprende anche un “fotoromanzo” di otto pagine. Secondo Ezio Bosso, che ha fatto parte della band per anni come bassista, “Amore di classe” è il miglior album di tutta la carriera della formazione torinese.

Il tour del nuovo disco, che porterà la band anche a Firenze, Bologna e Roma, vedrà gli Statuto tornare in Liguria il 14 gennaio, con un concerto al teatro “La Claque” di Genova.

Abbiamo raggiunto telefonicamente oSKAr, il cantante degli Statuto, e gli abbiamo posto qualche domanda sul rapporto che loro, venendo dalla vicina Torino, hanno con il Savonese. Da lì è nata una piacevolissima conversazione a 360° con un artista che si è rivelato straordinariamente gentile e disponibile.

So che avete suonato spesso in provincia di Savona. Ricordo tra le date recenti un Capodanno a Noli e la partecipazione alla prima edizione della FIM (Fiera Internazionale della Musica) a Villanova d’Albenga. Che rapporto avete con la Liguria e con il Savonese in particolare?

“Per noi è sempre stato un rapporto molto intenso, sarà per la vicinanza geografica. Abbiamo suonato spesso in tutto il Ponente e abbiamo persino organizzato dei Raduni mods sulla costa, in particolare ad Albisola e a Celle, quindi per noi suonare nel Savonese è veramente un po’ come tornare a casa, ci sentiamo tra amici…”

Si dice anche che il Savonese sia il mare di Torino e voi avete anche pubblicato una famosa canzone intitolata “Qui non c’è il mare”. Avete quindi anche dei ricordi personali, al di fuori dei concerti, legati alla nostra provincia?

“Le mie prime vacanze al mare, o almeno quelle che sono in grado di ricordare, diciamo più o meno dai 3 ai 10 anni sono state a Noli, quindi la mia prima esperienza con il mare è stata proprio in questa zona”.

In questi giorni avete pubblicato un “tweet” nel quale si parlava del festival di Sanremo e nel quale dicevate di essere dispiaciuti di non poter partecipare, ma al tempo stesso di non esservi nemmeno iscritti. Battuta, boutade ironica, come quando avevate partecipato al festival cantando proprio una canzone intitolata “Abbiamo vinto il festival di Sanremo”, provocazione o che cos’altro?

“Nessuna provocazione. Semplicemente ci siamo accorti che abbiamo sbagliato la procedura di iscrizione e purtroppo ce ne siamo resi conto troppo tardi. Quindi la canzone non è stata scartata, ma addirittura non è mai stata ascoltata dalla commissione esaminatrice. Ci siamo rimasti davvero male”.

So che è prematuro parlarne, visto che al momento avete programmato la parte di tour fino a febbraio, ma prevedete di tornare in Liguria la prossima estate?

“Al momento date fissate non ce ne sono ma ci auguriamo di sì, perché è una zona in cui d’estate si incontra un pubblico diverso e più vasto, fatto di turisti, per cui rappresenta sempre una bella opportunità”.

Esulando ora dai discorsi legati alla provincia di Savona: com’è, attualmente, il “polso” della musica indipendente in Italia?

“La musica indipendente è in grandissima difficoltà. La crisi purtroppo ha colpito tutti i settori, e quello musicale in particolare. Si vendono pochissimi dischi e senza il supporto delle multinazionali non si può neanche sperare di essere distribuiti a dovere. Noi, per fortuna, da questo punto di vista possiamo contare su un’etichetta internazionale come la Universal, ma comunque oggi la musica è vista come un surplus, non una necessità primaria, quindi è il bene che viene penalizzato per primo. Gli unici sbocchi per i giovani sembrano essere i talent-show e nei locali a chi suona si chiedono sempre e solo tributi ad artisti affermati, in questo modo non viene dato spazio alla creatività dei giovani e non viene data possibilità di esprimersi”.

A proposito di talent: dopo Morgan e Manuel Agnelli, vedremo un giorno oSKAr seduto al tavolo della giuria di uno di questi show?

“Penso proprio di no! Non per snobismo, ma la considero in tutta franchezza una possibilità remota. Non ho mai guardato un talent in vita mia e sia chiaro che anche questo non lo dico per snobismo, anzi mi riprometto prima o poi di farlo per curiosità, ma mi rendo conto che dal punto di vista della divulgazione è uno dei pochi mezzi oggi disponibili, e trovo che sia una cosa molto triste”.

Ecco il video di “Ritmi di metropoli”, il singolo estratto da “Amore di Classe”:

Alberto Sgarlato

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