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Attualità | 29 dicembre 2016, 15:00

Bottega storica di Finale Ligure chiude perché non le rinnovano l’affitto

Serrande abbassate per la celebre drogheria Oliveri, un realtà presente nella piazza dell’arco di Spagna dal 1922

Bottega storica di Finale Ligure chiude perché non le rinnovano l’affitto

La notizia, ormai, era nell’aria da un anno, ma i finalesi cercavano di non pensarci, di rimuovere questo evento che sarebbe prima o poi arrivato quasi come un lutto cittadino: in questi ultimi giorni del 2016 la storica drogheria Oliveri, che si affaccia sul meraviglioso Arco di Spagna e sulla Piazza detta “dei cannoni”, chiude i battenti definitivamente.

Mauri Alberto, genero del celebre Carlo Oliveri, un commerciante amatissimo in tutta Finale, alla nostra domanda: come mai chiudete? Siete una bottega storica… Ci risponde: “Eravamo una bottega storica, eravamo, purtroppo. Fu aperta nel 1922, ma il fondatore già aveva rilevato una drogheria presente in piazza fin dal 1908”. E ci mostra una foto d’epoca della piazza fotografata dall’alto nella quale si legge distintamente l’insegna con la scritta “Drogheria”.

Racconta ancora il titolare: “Non ci hanno rinnovato il contratto di affitto. La gente può solo immaginare il nostro dolore nel dover chiudere i battenti. Abbiamo provato a cercare delle alternative in giro, ma i proprietari di muri chiedono affitti troppo alti; noi vendiamo caramelle e dolcetti, con il nostro tipo di articolo non potremmo mai ammortizzare una spesa simile. Quindi, che altro posso dire? Al momento si chiude, perché non ci sono alternative. Noi continuiamo a guardarci in giro, ma se al momento dovessi fare una previsione, direi che al 99% finisce qui”.

Si tratta di un momento di grande amarezza, ma Mauri Alberto riesce a trovare un lato positivo: “L’unica cosa che mi consola sono i numerosi attestati di stima e di affetto che sto ricevendo di persona, con le ultime visite dei clienti, su Facebook, per telefono, un segno tangibile che la gente si ricorderà di noi”. E infatti, mentre ci apprestiamo a lasciare il locale ormai semivuoto, si affaccia dentro una signora, con un inequivocabile accento di fuori Liguria, che dice: “Ma come? Cessata attività? Io non venivo a Finale da due anni, ora sono tornata e il mio primo pensiero è stato quello di passare da questa bottega storica. Mi dispiace così tanto!”

L’appello di Savonanews è che le associazioni di categoria, quelle dei consumatori, la gente comune, l’amministrazione, si uniscano tutti perché Finale Ligure non può perdere un simile patrimonio storico. Ed è giusto che la Drogheria Oliveri rinasca, magari altrove e sotto un’altra forma, ma continui ad allietare con le sue caramelle le future generazioni di bambini finalesi.

Alberto Sgarlato

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