Già Logli, prima del subentro del nuovo ad Vaghi ai vertici di Piaggio Aero, aveva cercato di convincere la società a rimettere in campo fondi per risollevare le sorti dell’azienda, drenata dai costi per lo sviluppo dei droni di nuova generazione. Ne era seguito, però, il piano di "dimagrimento" con il taglio di personale e il programma di vendita della parte motoristica. Una situazione delicata per l’economia savonese, ancora in pieno tunnel.
Nell’ultimo tavolo presso il Ministero dello Sviluppo Economico, il management Piaggio ha incontrato i rappresentanti degli istituti bancari. Una riunione voluta dal ministro Calenda, anche perché la soluzione della vicenda potrebbe avere gli sperati effetti su Finmeccanica. La disponibilità dell’azionista Mubadala è di acquistare i crediti delle banche per 90 milioni di euro.
Per il Mise "l’atto di responsabilità delle banche" chiuderebbe i conti in sospeso "favorendo così la ripresa di un Gruppo considerato strategico sia per il territorio savonese che per il Paese". Da parte dei delegati delle banche che hanno partecipato alla riunione è giunta la disponibilità a sottoscrivere l’accordo (caso a parte per il gruppo BPER, che si è riservato un percorso maggiormente specifico).
Assestato il rapporto creditizio, si vedrà quali saranno le nuove intenzioni dell’azionista emiratino. Sicuramente rimane ferma la prospettiva di alienare le attività non strategiche, ossia la produzione di motori e i servizi di manutenzione civile (civil MRO, Maintenance, Repair & Overhaul) per focalizzarsi integralmente sul militare (P.1HH HammerHead e sviluppo APR) e sulla produzione del turboprop Avanti Evo.
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