ELEZIONI COMUNE DI ALBENGA
ELEZIONI COMUNE DI FINALE LIGURE
 / Attualità

Attualità | 03 febbraio 2017, 11:00

In onda ieri sera su Rai3 il film sulla prigionia in India di Tomaso Bruno

Il film del regista Adriano Sforzi era stato presentato in anteprima assoluta lo scorso martedì nel Cinema Multiplex di Albenga.

In onda ieri sera su Rai3 il film sulla prigionia in India di Tomaso Bruno

E’ andato in onda ieri, in seconda serata, su Rai 3 nell’ambito della rassegna DOC 3 il film “Più libero di prima”, che racconta la drammatica esperienza di prigionia in India di Tomaso Bruno. Il film del regista Adriano Sforzi era stato presentato in anteprima assoluta lo scorso martedì nel Cinema Multiplex di Albenga.

A due anni dalla sentenza di scarcerazione del giovane italiano – detenuto ingiustamente, insieme all’amica Elisabetta Boncompagni, per milleseicento giorni nel carcere di Varanasi con l’accusa di un omicidio che non hanno commesso, le case di produzione Ouvert e Articolture hanno infatti presentare il lavoro diretto da Sforzi, già David di Donatello per il cortometraggio “Jody delle Giostre” e amico d’infanzia di Tommi.

Il film è stato prodotto tra l’Italia e l’India, anche grazie al supporto della Regione Piemonte, della Film Commission Torino Piemonte e della Genova Liguria Film Commission, in collaborazione con l’Associazione Alziamo La Voce e in associazione con CEMAS Elettra, insieme al supporto di una campagna di crowdfunding, che nel 2014 ha raggiunto il 120% del proprio obiettivo e visto la partecipazione di oltre 300 piccoli sostenitori – sia membri della comunità di Albenga, che persone da tutta Italia e dal mondo che negli anni si sono strette attorno alla storia di Tomaso.

“Più libero di prima” è rimasto fedele alle prime intenzioni del regista e non si pome come film di inchiesta o di denuncia, ma come il racconto della crescita forzata di un giovane ragazzo occidentale rinchiuso in un carcere indiano: un romanzo di formazione composto inconsapevolmente dal protagonista, in cui tutti possono rivedersi. E proprio dalle migliaia di lettere che Tomaso scriveva dal carcere – l’unico mezzo che aveva per comunicare con il mondo esterno – è partito il lavoro registico di Adriano Sforzi, che lascia allo sguardo della macchina da presa ciò che Tomaso, negli ultimi anni e in tutta questa storia, ha vissuto, subìto e immaginato dietro le sbarre. “Ci siamo – afferma il regista – ho messo nel film tutta la forza e il cuore che abbiamo impegnato in 5 anni di incredibile attesa. Ora non è più solo una storia intima e personale, ma è la possibilità per tutti noi di essere più liberi”.

Debora Geido

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di SavonaNews.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium