Ci arriva da un lettore questa denuncia-segnalazione: “Sono rimasto davvero sorpreso nel vedere che lo stesso comune di Albenga ignora la propria toponomastica e si dimentica di Largo Panizza, facendolo diventare ‘piazza senza nome’ nei cartelli di divieto di sosta” (leggi QUI).
Prosegue il nostro lettore: “Purtroppo questa non è la sola dimenticanza comunale in fatto di viabilità. Le quattro foto che allego sono state scattate da me ai quattro angoli della nuova arteria che congiunge via Milano e via Torino.
Questa strada è stata intitolata a Rita Levi Montalcini, e personalmente trovo che sia una scelta nobilissima e un giusto tributo a una delle più grandi Menti italiane del Novecento (anche se la decisione è stata ovviamente contestata dai soliti conservatori antimodernisti e antiscientisti, sui quali francamente sorvolerei…). Peccato però che, come si può vedere dalle foto, non esista un cartello segnaletico che faccia presente il nome della strada. In nessuno dei suoi quattro angoli. Essa è totalmente anonima”.
Il lettore conclude con un paio di proposte: “Il mio primo suggerimento è che si provveda alla segnalazione adeguata della strada. La seconda cosa che suggerisco nasce da una mia riflessione: ribadisco tutta la mia stima e il mio rispetto per Rita Levi Montalcini, però ricordo anche che Albenga è divisa per ‘aree tematiche’, in un certo senso; a Vadino ci sono tante strade dedicate a grandi artisti, molte piazze cittadine sono intitolate a uomini politici come Nenni, Berlinguer e Sturzo, mentre via Montalcini si trova in un quartiere contraddistinto da nomi di località, come le già menzionate via Milano e via Torino, ma anche via Napoli, via Brescia, via Bologna e via Valle d’Aosta. Penso pertanto che, visto il preciso momento storico, avrebbe avuto un forte significato chiamare la nuova strada via Amatrice”.
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