Sanità - 12 febbraio 2017, 09:28

L’impegno sociale del dentista: cosa dovrebbe fare il dentista per la propria comunità (e cosa no)

Cari Lettori, questa settimana vi propongo un argomento un po’ particolare: cosa può fare il dentista per la propria comunità?

L’impegno sociale del dentista: cosa dovrebbe fare il dentista per la propria comunità (e cosa no)

Cari Lettori, questa settimana vi propongo un argomento un po’ particolare: cosa può fare il dentista per la propria comunità? E cosa, invece, non è giusto attendersi da lui?

 

Partiamo da alcune considerazioni generali:

  • I problemi odontoiatrici affliggono la stragrande maggioranza della popolazione
  • Una percentuale importante di cittadini non effettua le terapie di cui avrebbe bisogno per motivi culturali
  • Una parte della popolazione non accede alle cure per motivi economici
  • I programmi di educazione e prevenzione delle malattie della bocca e dei denti sono ancora demandati ad iniziative personali private e al volontariato, mentre a livello istituzionale si tratta ancora di fatti episodici
  • L’odontoiatria pubblica, per ovvie ragioni economiche, copre una percentuale minima delle cure necessarie.
  • Le malattie di bocca e denti possono essere tutte combattute efficacemente, ma soprattutto possono tutte essere prevenute.

 

Come risolvere il “bisogno” di salute orale della popolazione e chi dovrebbe farlo?

Sicuramente lo stato dovrebbe intervenire in maniera più efficace, in primo luogo sensibilizzando la popolazione a prevenire il problema, quindi garantendo l’accesso alle terapie di base alle fasce di popolazione che non possono permettersi di pagarle di tasca propria. Investendo in prevenzione si potrebbe, a parità di spesa, migliorare lo stato di salute di molta più gente di quella attualmente curata dalle strutture pubbliche.

 

Cosa può invece fare il singolo dentista? sicuramente non può sostituirsi allo stato (se non episodicamente) nell’assistere gratuitamente gli indigenti poiché gli ingenti costi da sostenere lo porterebbero rapidamente a far parte lui stesso di questa categoria. Inoltre a un privato riuscirebbe difficile distinguere chi ha realmente problemi economici da coloro che potrebbero semplicemente simularli per ottenere cure gratuite senza averne in realtà bisogno.

 

Ciò che, invece, il dentista privato può fare efficacemente è contribuire a diffondere la cultura della prevenzione. Questo è etico ed economicamente sostenibile.

Ciascun dentista potrebbe agire in differenti ambiti, in base alle proprie capacità, inclinazioni, disponibilità di tempo. Potrebbe, ad esempio:

  • Scrivere articoli divulgativi per sensibilizzare la popolazione alla prevenzione.
  • Tenere conferenze
  • Interagire con insegnanti ed educatori per insegnare le basi della prevenzione ai bambini
  • Motivare i propri pazienti a diventare a loro volta “ambasciatori” della prevenzione

 

Qualcuno di voi potrebbe obiettare: ”ma così facendo il dentista andrebbe a ridurre le proprie fonti di reddito, perché dovrebbe farlo? Non gli conviene!

Questo non è esatto: in realtà verrebbe solo trasformato il tipo di lavoro; anziché occuparsi prettamente di terapie di emergenza il dentista andrebbe a concentrarsi sulla prevenzione, l’estetica, la gnatologia e la posturologia, l’ortodonzia… quindi continuerebbe a lavorare, ma su pazienti “più sani” ed anche meno “spaventati” dall’idea di doversi sottoporre ad una cura dentistica; alla fine ci guadagnerebbero dentista e paziente.

Personalmente credo in questo approccio alla professione e, da anni, cerco di agire in linea con quanto ho scritto prima:

  • Scrivo articoli (come quello che state leggendo adesso…), oltre che su Savona News, sul mio sito www.attiliovenerucci.it, sulla mia pagina Facebook “Studio di Odontoiatria Microscopica Dr. Attilio Venerucci”, su diversi portali internet e rispondo a tutte le e mail delle persone che mi scrivono per avere consigli.
  • Tengo conferenze divulgative (le prossime saranno il 14 febbraio alle 17 presso l’U3 Finalese e il 16 marzo alle 15,30 presso l’Unitre Borghetto, con la relazione Il dentista in tempo di crisi: come conservare il proprio sorriso al meglio limitando i costi”)
  • Ho tenuto lezioni dedicate ai più piccoli presso la Ludoteca di Finale Ligure (in questo caso, per ragioni di deontologia, a nome dell’Associazione Italiana Odontoiatri, il sindacato di cui sono presidente di sezione interprovinciale)
  • Insegno ai miei pazienti cosa fare per “avere meno possibile bisogno delle mie cure” e li invito ad insegnarlo a familiari ed amici.

 

Da ciò che faccio ho soddisfazione personale e gratificazione da parte delle persone con cui entro in contatto e, presso il mio studio, arrivano diversi pazienti che decidono di farsi curare da me perché apprezzano ciò mi vedono fare “fuori”.

 

Questo modo di vedere, fortunatamente, non è solo mio, tanto e vero che, da alcuni anni, insieme ad altri colleghi appassionati al nostro lavoro, abbiamo fondato l’associazione “dentist4” (www.dentist4.it ), l’unica ad essersi data un disciplinare di qualità CONTROLLABILE DAL PAZIENTE. Vi invito a visitare il sito, dove troverete molte informazioni, l’elenco dei dentisti che hanno sottoscritto il disciplinare ed anche uno spazio per effettuare domande ai dentisti iscritti.

 

Esiste un altro portale che si chiama www.slowdentist.it che ha accolto e sottoscritto il nostro disciplinare e che raccoglie al suo interno, oltre ai dentisti di dentisti di Dentist4.it, tutti i soci attivi delle principali società scientifiche odontoiatriche italiane, cioè coloro che hanno documentato ai colleghi di saper lavorare a livelli di eccellenza (quindi, secondo criteri oggettivi, i più competenti dentisti italiani).

Buona settimana a tutti, vi aspetto alla conferenza del 14 febbraio a Finale, in Sala Gallesio!

Attilio Venerucci

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