Eventi - 16 febbraio 2017, 10:15

Il regista loanese Joe Vignola in concorso a Omaha, nel Nebraska

All’OFF – Omaha Film Festival, si terrà la prima mondiale del suo “Vendetta!”. Ma il “corto” sarà presentato successivamente anche in Germania. Nel frattempo l’autore loanese ha anche una sua sceneggiatura in gara al Beverly Hills Film Festival e sta scrivendo un romanzo

Il regista loanese Joe Vignola in concorso a Omaha, nel Nebraska

"Vendetta!", cortometraggio realizzato dal regista loanese Joe Vignola, è stato selezionato ed è quindi in concorso all'OFF - Omaha Film Festival, considerato il più importante festival dei "Central United States" e definito dal prestigioso Movie Maker Magazine come “uno dei 50 Film Festival ai quali vale la pena partecipare”. Un inizio ai massimi livelli, dunque, per il viaggio di "Vendetta!", che comincerà dal Nebraska, nel cuore degli Stati Uniti, venerdì 10 marzo.

Ma non è finita: il cortometraggio realizzato da Joe Vignola parteciperà anche all’Independent Days International Film Festival, che si terrà dal 4 al 7 aprile a Karlsruhe, in Germania. In questo caso ci troviamo al cospetto di uno dei massimi eventi culturali europei in campo cinematografico.

Il cast di “Vendetta!”, scritto e diretto da Joe Vignola, comprende Barbara Clara, Mirko Cattaneo e Carlotta Sandre. La colonna sonora, che ricopre un ruolo importante nella vicenda, è “Breaking on me”, canzone scritta da The Gosh, band dall’attività ormai circa ventennale, nata anch’essa nei comprensori tra Albenga e Loano.

Direttore della fotografia: Andrea Languasco; decoratore del set: Sarah Ferraris; make-up artist: Carlotta Sandre; operatore alla camera: Simona Berton; elettricista: Elia Toni; aiuto-regista: Davide Avena; assistente casting: Roberta Gelli; prodotto da Maria Teresa Bergamaschi e Mariangela Palazzo.

Ma che cos’è, esattamente, “Vendetta”? Lo abbiamo chiesto all’autore in questa intervista:

Racconta ai lettori di Savonanews qualcosa di “Vendetta!”

“Il progetto ha preso corpo davanti a un caffè preso con una cara amica; lei, da donna ferita, aveva l’esigenza di metabolizzare/esorcizzare una storia d’amore finita male, io, da sceneggiatore, di misurarmi per la prima volta dietro alla macchina da presa: così è nata la storia di un triangolo amoroso in cui due donne, amate e tradite a loro insaputa dallo stesso uomo, scoprono la verità e si alleano contro il meschino. Dopo avere concepito il soggetto, ho messo da parte lo sceneggiatore, infatti ho rinunciato all’uso dei dialoghi e ho volutamente costruito il racconto attraverso immagini che fossero capaci di descrivere situazioni e azioni forti e di facile lettura, e per fare ciò ho puntato su una recitazione e una gestualità molto fisica ed espressiva e sono ricorso a un simbolismo a metà strada tra il sacro e il profano. Così è nato “Vendetta!”, un cortometraggio muto accompagnato dalle note di “Breaking on me” dei The Gosh. Mi dirai: “Ma allora è un videoclip!”. No, non esattamente. Ma questa è un’altra storia...”

Come nasce questo contatto con l’Omaha Film Festival?

“Ci sono al mondo migliaia di festival di cinema, dalle vetrine mondiali di Cannes e Berlino alle rassegne cinematografiche tenute da associazioni culturali locali per valorizzare la creatività presente sul territorio; a tutti ci si iscrive a pagamento (Cannes e Berlino non fanno eccezione) sperando che il comitato di selezione, una volta visionato il film, lo accolga nella rassegna. Un filmaker indipendente non dispone né di una struttura né di un capitale cospicuo, per cui deve sapere fare pre-selezione: stabilito il budget, scarta i festival che si concentrano su tematiche o categorie sociali o territoriali estranee a lui o al suo lavoro, poi si affida al proprio fiuto, al passaparola o alle recensioni fatte dalle riviste di settore; l’Omaha Film Festival compare nella “classifica dei 50 festival di cinema per cui vale la pena pagare la quota d’iscrizione” stilata dalla celebre rivista di settore “Movie Maker Magazine”: io li ho scelti, loro mi hanno scelto, e il 10 marzo prossimo ad Omaha, Nebraska, ci sarà la premiere mondiale di “Vendetta!”. Colgo l’occasione per darti un’anteprima: il film è stato selezionato anche all’Independent Days, uno dei più importanti festival europei per filmaker indipendenti, che si terrà ai primi di aprile a Karlsruhe, in Germania".

Quanto lavoro c’è dietro un’opera come “Vendetta”?

“Tanto. C’è la scrittura pura, la fatica di adattare la fantasia alle location e al materiale di cui si può disporre, il casting degli attori, la preparazione del personaggio; c’è poi chi si occupa di costumi, chi di scenografie, chi di trucco e parrucco, chi di fotografia, chi di permessi, e tutti loro devono il più possibile comprendere, contribuire e dare risposte concrete all’esigenza artistica del regista, tenendo conto del budget esiguo di cui si dispone. Il cinema è un complicatissimo e delicatissimo gioco di squadra, una palestra di vita durissima. Noi italiani abbiamo una marcia in più, perché dentro ognuno di noi c’è un artigiano prima ancora che un artista, un 'maestro del tapullo' prima ancora che un ingegnere, e soprattutto c’è un essere umano: perché si può passare anche attraverso momenti difficili e perfino duri scontri tra compagni di viaggio ma, volendosi davvero bene, amando quello che si fa e facendo squadra, nel cinema, si può (quasi) tutto”.

A quali altri progetti sei impegnato al momento?

"Dopo la fine delle riprese ho iniziato a scrivere un romanzo che mi vede tuttora impegnato e che conto di finire per l’estate; inoltre, notizia di questi giorni, una mia sceneggiatura, un film in costume ambientato durante la Guerra Civile Spagnola, è in finale al Beverly Hills Film Festival, un’importante vetrina mondiale e, spero, il trampolino di lancio per concretizzare il mio progetto, per ora vivo soltanto su carta. Il mio sogno, però, resta quello di girare un film completamente ambientato nella nostra bellissima Riviera di Ponente, puntando a mostrare e valorizzare il suo enorme potenziale turistico, da quello balneare a quello sportivo a quello agroalimentare; per realizzarlo, però, c’è bisogno dell’apporto di tutti, in primis imprenditori e istituzioni locali. Sarà mio compito sensibilizzarli e mostrare loro i vantaggi che ne ricaverebbero”.

Alberto Sgarlato

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