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Curiosità | 17 febbraio 2017, 09:00

Scultore di Albenga progetta una statua per ricordare "Freak" Antoni

Il progetto e il crowdfunding, con l'approvazione della famiglia dell'artista scomparso, sono opera dell'albenganese Daniele Rossi

Scultore di Albenga progetta una statua per ricordare "Freak" Antoni

Roberto “Freak” Antoni non è stato “soltanto” il leader della band degli Skiantos, ruolo per il quale viene principalmente ricordato, ma era un fine pensatore, una persona di enorme intelligenza e sensibilità, che per decenni, fino alla sua scomparsa, ha animato il mondo culturale bolognese. Ora parte da uno scultore di Albenga la volontà di ricordare questo eclettico e imprevedibile artista con una installazione, altrettanto originale e spiazzante come Freak Antoni sapeva essere.

L’autore dell’opera e dell’intera iniziativa è infatti Daniele Rossi, che nasce ad Albenga nel 1989 e frequenta l’Istituto Statale d’Arte di Imperia, l’Accademia di Belle Arti di Carrara con indirizzo Scultura e successivamente la “Faculdade de Belas-Artes de Lisboa” a Lisbona. Contestualmente alla fine degli studi inizia la propria attività professionale all’interno di laboratori artistici specializzati nel territorio apuo-versiliese.

L’interesse per le nuove tecnologie lo spinge a perfezionarsi nella modellazione digitale e nello studio delle possibili applicazioni alla scultura classica. Dal 2012 collabora direttamente con artisti nazionali ed internazionali i quali assiste nelle fasi di progettazione e realizzazione tramite manifattura digitale (stampa 3D, lavorazione CNC tramite robot antropomorfo). Tale retroterra costituisce un punto di vista privilegiato sul mondo artistico contemporaneo ed agevola lo sviluppo dei propri progetti artistici, a cui si dedica parallelamente alla propria attività lavorativa.

Per la realizzazione della statua dedicata a Freak Antoni l’autore sarà coadiuvato da Corrado Marchese e Mattia Dorici dell’Officina d’arte Ponte di Ferro. La scultura sarà realizzata in pregiato marmo bianco delle cave Michelangelo di Carrara e misurerà 170x106x83 cm, con un peso finale di circa 980 kg.

La campagna di crowdfunding per finanziare il lavoro è stata presentata durante la “Freak Antoni Night” recentemente svoltasi in concomitanza con il terzo anniversario della scomparsa dell’artista (Bologna, 16 aprile 1954 – Bentivoglio, 12 febbraio 2014). Quest’anno, inoltre, ricorre anche il quarantennale della fondazione della band degli Skiantos. L’Associazione WeLoveFreak, costituita dalla famiglia di Roberto con alcuni dei tanti amici di Freak, dopo avere opportunamente consultato i famigliari più stretti e averne ottenuto l’approvazione, sarà garante della Raccolta Fondi. Le donazioni potranno essere fatte direttamente tramite Paypal oppure con Bonifico Bancario sul conto corrente dell’Associazione dal sito: www.welovefreak.it

Così lo scultore albenganese Daniele Rossi spiega il significato di quest’iniziativa: “La sua opera e la sua figura sono forse la più importante testimonianza di un’epoca e di una generazione che ha avuto il torto di non conformarsi alle leggi del mercato, e che è quindi stata messa da parte. Ho sempre avuto una specie di empatia monodirezionale con Freak. Arrivavo al punto di imitarne gli atteggiamenti, sentivo che una parte di me era Freak. Albergava in me un Freak personale con cui mi relazionavo ed a cui facevo appello nei momenti di difficoltà. Un lato della mia personalità strumentale alla difesa dall’incomprensione, che mi aiutava ad essere coerente ed arrischiato, puntuale ed idiota, sicuro e pieno di dubbi, ma sopra ogni cosa, me stesso. Proiezione mentale, amico immaginario, parente interiore, difensore autoreferenziale dell’arte pura, questo era il Mio Freak! Solo dopo la sua morte ho capito che era reale, che l’amico non corrisposto era di carne ed ossa, che era esistito là fuori e non lo avrei mai più incontrato. La sua dipartita è stata un lutto, io gli ero così solito, e lui aveva lasciato un vuoto, anche di memoria, dato che aveva pagato con l’emarginazione la sua indipendenza. Da questa frustrazione, con un sentimento di rivalsa, è nata la necessità di rendere omaggio e fissare la memoria di chi mi guidava nell’incertezza e tra la solitudine, i cui principi continueranno ad ispirare e confortare coloro che con ostinazione si contrappongono alla mediocrità.”

Alberto Sgarlato

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