Attualità - 18 febbraio 2017, 17:00

Trail del Marchesato: una gara per amare il Finalese

Non soltanto sport, nell’evento organizzato dall’ASD Trailrunners Finale, ma solidarietà e collaborazione tra associazioni e con il territorio. Tutto nel ricordo del vigile del fuoco Ermano Fossati

Trail del Marchesato: una gara per amare il Finalese

Si svolgerà il 5 marzo la terza edizione (in realtà la quarta, considerando una “edizione zero”) del Trail del Marchesato, gara che si articola su due percorsi dalle diverse lunghezze: 16 km con dislivello di 1000 m e 37 km con dislivello di 2200 m, toccando quattro diversi comuni: Finale Ligure, Vezzi Portio, Calice Ligure e Orco Feglino.

Anche per questa edizione è stato realizzato un accattivante “video promo”, con le riprese di Alessandro Beltrame e il montaggio di Pierangelo Folco.

Ci racconta Alessandro Brunetti, presidente dell’ASD Trailrunners Finale e atleta dal considerevole palmarés di vittorie nazionali e internazionali: “Tutto, in fondo, è nato dalla volontà di un gruppo di amici che voleva uscire dagli schemi usuali delle squadre amatoriali su strada e trail, dove tutto sta diventando solo competizione. Volevamo una gara che non fosse esclusivamente tecnica e agonismo (anche se sicuramente il percorso del Trail del Marchesato è molto tecnico come sua principale prerogativa). Volevamo, al contrario, che lo sport fosse soltanto uno dei tasselli, da affiancare all’amore per il territorio, alla bellezza mozzafiato del paesaggio, all’importanza storica che hanno questi sentieri, soprattutto volevamo che fosse una grande festa sentita dal Borgo e amata da tutti i finalesi. E si può dire che la ricetta ha funzionato, visto che con la nostra associazione siamo partiti in quattro e oggi siamo quasi un centinaio”.

Prosegue Alessandro Brunetti: “Tutto è nato quando abbiamo realizzato il sentiero oggi gestito dal CAI e dedicato alla memoria di Ermano Fossati, Vigile del Fuoco che morì mentre effettuava un intervento di soccorso. Inaugurato quel percorso ci siamo detti: adesso, come fiore all’occhiello, mettiamoci una gara. Però, al momento di partire, tutti gli anni, faccio personalmente un discorso introduttivo nel quale dico ai concorrenti: questa è una delle prime gare della stagione quindi, per questa volta, non fatevi prendere troppo dalla competizione, fermatevi ogni tanto ad ammirare il paesaggio, non guardate ossessivamente se qualcuno avanza dietro di voi o sta per superarvi”.

Proprio a livello di bellezza del tracciato, commenta Brunetti: “Siamo di fronte a un unicum: innanzitutto abbiamo un clima che lo rende fruibile praticamente tutto l’anno. E poi quanti altri percorsi ci sono, a livello europeo, che sfiorano tre grotte, attraversandone addirittura una?” Un forte amore per il territorio che traspare anche dal simbolo dell’ASD Trailrunners Finale: una particolare specie di caprone, endemica del territorio finalese, le cui corna possono arrivare a raggiungere i due metri di estensione.

Insomma, i punti chiave del Trail del Marchesato sono tre: ambiente, collaborazione e solidarietà. Per quanto riguarda la collaborazione, il coinvolgimento è totale: a cominciare dall’associazione Finalborgo.it, che crede fermamente in questo evento e lo sostiene in ogni modo; proseguendo con i Vigili del Fuoco, per i quali, ovviamente , l’evento ha un significato particolare: il tracciato è diviso in sette parti e in ognuna di esse la sicurezza e il controllo sono garantiti dai Vigili del Fuoco (non solo di Finale Ligure, ma anche con la collaborazione di altre caserme), dal CAI – Club Alpino Italiano, dalla Croce Verde e dalla Croce Rossa, tutti coordinati dal Centro Operativo in modo impeccabile. C’è poi la collaborazione con Finale For Nepal, che ha contribuito all’organizzazione, e l’aiuto tangibile del Centro Storico del Finale, che apre per la gara Castel Govone dal momento che il Trail del Marchesato, tra le sue spettacolari unicità, ha anche quella di passare dentro il castello. I Vegi du burgu fanno da mangiare, mentre i Vigili del Fuoco organizzano anche l’area “Pompieropoli” per far giocare bambini.

E veniamo ora all’aspetto legato alla solidarietà: “Tutto il ricavato della gara viene devoluto a scopo benefico – spiega ancora Brunetti – e noi non cerchiamo grandi sponsor, perché ce l’abbiamo sempre fatta con le nostre forze e con il sostegno di tutti quelli che credono in noi. Però io dico sempre che ci partecipa al Trail del Marchesato in realtà non paga un’iscrizione, ma una donazione”.

E i risultati sono tangibili: nel 2015 sono stati dati 5.600 euro a Finale for Nepal per la costruzione della Himalayan Primary School; nel 2016, invece, 500 euro sono stati devoluti ad ABEO Liguria, associazione no profit di genitori di bambini affetti da patologie oncoematologiche in cura presso l'ospedale G. Gaslini di Genova, e 300 euro all’associazione Find the Cure. Per il 2017 la collaborazione con ABEO e Find the Cure sarà confermata.

Come abbiamo detto, è importante la collaborazione che si è instaurata tra ASD Trailrunners Finale e Finalborgo.it. Commenta in merito Paolo Folco, presidente di Finalborgo.it: “Il Trail del Marchesato è un’importante opportunità per tutto il territorio finalese e merita un’adeguata promozione e una costante crescita. È bello perché si sviluppa su un’area molto vasta e quindi rappresenta una vetrina significativa per l’intero comprensorio, per di più in un periodo proprio come marzo, che segna la ripartenza dell’intera stagione turistica”.

Sempre in nome della collaborazione, del dialogo e dell’amore per il territorio quest’anno, il 4 marzo alle 14.30, presso i Chiostri di Santa Caterina a Finalborgo, alla vigilia della gara, le sezioni di Finale Ligure e Loano del CAI, in collaborazione con l’ASD Trailrunners Finale e l’ASD Maremontana, organizzano il convegno dal titolo: “Territorio – una risorsa da salvaguardare o da sfruttare?” al quale parteciperanno alcuni importanti operatori del settore.

Commenta Maurizio Palazzo, presidente della sezione finalese del CAI: “Ci saranno interventi di Henry De Santis, ispettore del MiBACT (ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo) e della vicepresidente della commissione ambiente del parlamento europeo, Renata Briano. Lo scopo è quello di fare uscire da questo convegno una sorta di ‘libro bianco’ su tutto ciò che si può o non si può fare per la gestione di un turismo sostenibile e rispettoso dell’ambiente e del suo immenso valore naturalistico, storico, archeologico, geologico, paesaggistico. L’Europa è attiva nel settore dell’ambiente, però chiede progetti: quindi l’idea è proprio quella di lavorare tutti insieme a un progetto per un turismo consapevole, non aggressivo e adeguatamente meditato e organizzato”.

Alberto Sgarlato

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