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Economia | 03 marzo 2017, 14:02

Gianluigi Granero in consiglio nazionale Lega Cooperative: "Un ponte di collaborazioni tra Liguria e resto d’Italia"

Il presidente di Legacoop Liguria entra nel consiglio di presidenza nazionale. Ieri un viaggio nella capitale denso di nuovi impegni. Ci parla dei suoi progetti di dialogo e di interscambio per la crescita economica della Liguria in Italia.

Gianluigi Granero in consiglio nazionale Lega Cooperative: "Un ponte di collaborazioni tra Liguria e resto d’Italia"

Gianluigi Granero, 51 anni, di Borgio Verezzi, presidente di Legacoop Liguria, è entrato a far parte del consiglio di presidenza nazionale della Lega delle Cooperative a Roma. Oltre al suo impegno nel settore delle cooperative, in passato Granero ha ricoperto incarichi come consigliere comunale a Borgio Verezzi, come consigliere provinciale e in Camera di Commercio a Savona. In questa intervista ripercorriamo una panoramica dei suoi incarichi passati e parliamo dei progetti per il futuro.

Iniziamo dall’incarico più recente: quanta Savona e quanta Liguria porterà a Roma?

“Il mio compito sarà principalmente quello di relazionare sull’attività ligure e savonese a Roma. Il mio progetto romano è quello di sviluppare sempre di più quel percorso che già stiamo realizzando in Liguria: avvicinare le cooperative liguri con quelle sul territorio nazionale per sviluppare nuovi progetti di collaborazione concreti e operativi. La Liguria ha straordinari punti di forza in tantissimi campi, abbiamo il compito di valorizzarli per sviluppare imprese e posti di lavoro. Vogliamo costruire una rete collaborativa con altri territori per far crescere la Liguria”.

Oggi Legacoop conta oltre 15mila cooperative a livello nazionale: quante nel Savonese?

“In Liguria sono 354; di queste circa un 50% sono a Genova e le restanti si suddividono in circa un 10% su Imperia e le altre abbastanza pariteticamente suddivise con un 20% ciascuna per le due province di La Spezia e Savona”.

Oggi quali sono i massimi fronti di impegno di Legacoop in provincia di Savona e in Liguria?

“Come presenze segnano un ruolo importante le cooperative di consumo, come Coop e Conad e quindi, più in generale, il commercio; ma non trascuriamo l’importanza del welfare, con le cooperative tra medici e quelle di servizi alla persona; un altro aspetto di rilievo è dato dall’autotrasporto e la logistica, mentre esistono cooperative anche nel settore dell’informazione. Stiamo crescendo su tutta l’area del turismo, nella quale possiamo constatare un dinamismo interessante e tanti giovani preparati su tutti i settori nei quali il turismo si può esprimere: natura, sport, cultura, con la gestione di beni culturali”.

A proposito di turismo: sarà il futuro dei nostri territori?

“Di certo c’è anche un po’ del nostro lavoro nel fatto che questo settore stia crescendo, ma non mi piace assegnare ai vari campi dell’economia un ruolo prioritario: qui in Liguria abbiamo ampi margini di crescita sotto tutti i punti di vista. Non è un caso che le statistiche nazionali attualmente vedano, solo per fare un esempio, i musei della Liguria al 3° posto in Italia per margine di crescita percentuale, pur trattandosi di una regione territorialmente piccola. Tra i pilastri liguri, proprio per la sua ubicazione e conformazione territoriale, non sono da dimenticare i porti e la logistica, ma soprattutto non deve andare perduto il sistema industriale, che deve diventare un volano di innovazione. Non dimentichiamo che il sistema infrastrutturale ligure negli anni a venire cambierà molto, e per questo motivo bisogna ragionare sul futuro: andranno a compimento grandi opere come il Terzo Valico e l’Aurelia bis, che cambieranno completamente uno degli aspetti più critici della Liguria, quello della viabilità e dei trasporti, aprendo nuove prospettive”.

La sua vita personale ha visto un grande impegno in Legacoop, ma anche in comune a Borgio Verezzi e in Camera di Commercio: quanti sacrifici ci sono dietro a questo percorso?

“La mia vita è questo, con grande sacrificio di chi mi sta attorno, come i miei familiari, più che mio. Ma lo faccio con grande passione, quindi non lo vivo come una perdita o una rinuncia, ma come un sacrificio che mi appassiona. Faccio le cose in cui credo e ritengo di essere stato fortunato per questo”.

Dal 1893, anno in cui prendeva forma la Lega delle Cooperative, a oggi, l’Italia ha attraversato crisi politiche ed economiche, due guerre e relativi dopoguerra, rinascite e difficoltà: oggi che futuro ci aspetta?

“Ho sempre detto in passato: non diamo per scontato che ci sia un futuro per la cooperazione. Dipende da noi rimboccarci le maniche e dimostrare di essere sempre al passo con i tempi. La storia europea è stata fatta di cicli e trasformazioni e in queste fasi abbiamo visto diversi modelli economici sparire. Ma la cooperazione dimostra ancora oggi la sua modernità: in Liguria, in questa crisi drammatica, abbiamo perso tante cooperative, ma continuiamo a crescere in termini di occupati. Oggi sono quasi 15mila persone, nel 2010 erano 3mila in meno. Oggi si sta andando verso un ruolo sempre maggiore dei territori e delle comunità e in questo la cooperazione avrà un grande spazio e una grande responsabilità. Solo per citare un possibile esempio tra molti, sta cambiando in tutto il mondo il modo di produrre e di distribuire energia, crescono le energie rinnovabili per piccole strutture produttive del territorio. Questo può offrire un grandissimo spazio di crescita per il mondo delle cooperative. Gli spazi sono tanti e ci lavoreremo. Sono fiducioso e mi piace dare sempre un messaggio di forte positività. Il modello cooperativo è il più antico di tutti, viene prima dei partiti, delle organizzazioni sindacali, è direttamente figlio delle società di mutuo soccorso. Ora stiamo lavorando a un percorso unitario nella rappresentanza: un tempo il movimento cooperativo si divise per motivi politici che oggi non hanno più alcuna ragione d’esistere: per questo motivo, dal 2011, insieme a Confcooperative e AGCI, abbiamo dato vita all’Alleanza delle Cooperative Italiane e stiamo tornando a lavorare bene insieme. Ricordiamoci sempre che le cooperative sono un mezzo per costruire opportunità di sviluppo, non sono un fine”.

Alberto Sgarlato

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