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Finalese | 24 marzo 2017, 16:00

Si preannuncia un weekend di maltempo. L’appello urgente di Finale Ligure: “Bikers, lasciate le bici a casa”

Spiega il sindaco Frascherelli: “Si tratta di un consiglio dettato non solo da ragioni di sicurezza, ma anche di rispetto dell’ambiente”

Si preannuncia un weekend di maltempo. L’appello urgente di Finale Ligure: “Bikers, lasciate le bici a casa”

Ammettiamolo: dopo un febbraio e un inizio di marzo piacevolmente miti, la primavera nel Ponente Ligure non è partita proprio per il verso giusto. Da alcuni giorni le ramate di pioggia forte (anche se brevi ed episodiche) si abbattono un po’ su tutta la provincia.

Partendo da questi presupposti, il sindaco di Finale, Ugo Frascherelli lancia un appello: “Amici bikers che frequentate il Finalese, vi invito in queste condizioni di pioggia forte a non prendere la bici. Questo per due motivi: ci sono delle ragioni di sicurezza, perché sul fondo reso sdrucciolevole dal maltempo è molto più facile farsi male e, in caso di incidente, diventa anche più difficile organizzare dei soccorsi; ma c’è anche un discorso di rispetto del territorio e di chi se ne prende cura: è evidente che, con il fondo reso molle dalle precipitazioni, le ruote tassellate delle bici spostano molta più terra, rovinando quegli stessi sentieri che amate e rendendone così più laboriosa la manutenzione”.

Il sindaco, inoltre, esprime un plauso nei confronti di Finale Outdoor Resort, l’associazione di Finale Ligure specializzata negli sport del settore, che oggi ha diramato un comunicato nel quale annuncia che non farà circolare gli shuttle a causa del maltempo.

Conclude il sindaco Frascherelli: “Negli Stati Uniti, dove gli sport outdoor sono una realtà radicata da molto più tempo che in Italia, esistono addirittura delle leggi precise che regolamentano l’uso delle biciclette in particolari condizioni climatiche e ambientali. Io non posso fare delle leggi e del resto non sarebbe nemmeno mia intenzione farle, i miei sono solo dei consigli dettati dalla logica e dal buon senso”.

Alberto Sgarlato

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