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Al Direttore | 13 aprile 2017, 12:11

A Savona uno "slow food ante litteram", il mercato di corso Ricci

Il ricordo di Piercarlo Malvolti

A Savona uno "slow food ante litteram", il mercato di corso Ricci

"Correva l'anno 1942 quando i quartieri della calata Savonese vennero irrimediabilmente colpiti dai violenti bombardamenti della seconda guerra mondiale, dalla Quarda a Piazza delle Erbe fino al Brandale tutto fu devastato e, proprio in piazza delle Erbe, sorgeva il mercato ortofrutticolo e non solo.
Cosa fare se non reagire e così fu!

Il mercato venne traslocato dapprima in piazza Bologna per poi trasferirsi poco dopo "provvisoriamente" in corso Agostino Ricci nel cortile della caserma della Polizia Stradale, per intenderci di fronte all'attuale centro commerciale Il Gabbiano e, siccome in Italia non vi e' nulla di più definitivo del provvisorio, li rimase per oltre 50 anni, rappresentando un punto di riferimento popolar-alimentare, non solo per gli abitanti della città ma per quelli di tutta la provincia ed oltre.

Tra le molte straordinarie persone artefici dell'operazione vi furono due protagonisti, savonesi della "Campanassa": Folco Carlo detto Carlin (classe 1902) e l'inseparabile moglie Grimaldi Maria (classe 1900 figlia del primo palombaro savonese chiamato u Balilla) che gestivano, già in seconda generazione l'attività in piazza delle Erbe e che si dedicarono anche in seguito per tutta la vita al loro lavoro.

Rammento, ora come allora, quando in adolescenza alla fine degli anni cinquanta, nei giorni di vacanza scolastica assistevo all'apertura del mercato di corso Ricci, sembrava d'essere a teatro ma tutto era reale. Alle prime luci dell'alba giungevano i contadini di Quiliano e dell'entroterra, conducendo carrocci carichi di prodotti ortofrutticoli trainati da muli. 

Rivedo ancora i vagoni che in inverno arrivavano alla stazione dalla Sicilia colmi di arance alle rinfusa e le solerti donne intente a cernerle ed incassarle per la vendita e infine l'uva da tavola che per la maggior parte proveniva dalla Puglia.
Alle ore 6 in punto dal lunedì al sabato di ogni giorno i Vigili Municipali annonari provvedevano al "fischio", era il via!

Il segnale dell'apertura dei cancelli ai dettaglianti, i quali si affollavano trovando i posteggi pronti alla vendita con le merci esposte, precedentemente scaricate e posizionate dai mitici "camalli"; il tempo stringeva e le trattative fervevano, dovevano approvvigionarsi per aprire poche ore dopo i battenti delle loro botteghe in città e nei paesi limitrofi. Poi dalle nove fino a dopo mezzodì si affollavano i privati cittadini recatosi ad acquistare direttamente i prodotti rimanenti al fine di risparmiare; insomma il mercato, come d'incanto, si trasformava in un "supermercato ante litteram".

Era Savona che rinasceva, che ci credeva. Si respirava la vita, la solidarietà, la fiducia nel "domani". È una storia semplice. Oggi forse qualcuno penserà che "il futuro non è più quello di un tempo" ma senza quello spirito del passato non saremmo quello che siamo: liberi e forti"

                                                                            Piercarlo Malvolti

cs

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