ELEZIONI COMUNE DI ALBENGA
ELEZIONI COMUNE DI FINALE LIGURE
 / Attualità

Attualità | 25 aprile 2017, 09:00

Finalborgo: polemiche sul “cartello anti-ciclisti”. Danilo Basso: “Una mossa sbagliata”

Spiega il nome storico dell’outdoor finalese: “Non servono cartelli minacciosi ma una figura discreta e presente sul territorio che faccia coordinamento e dia consigli, non divieti”

Finalborgo: polemiche sul “cartello anti-ciclisti”. Danilo Basso: “Una mossa sbagliata”

“Un manifesto fine a se stesso. Inutile, spiazzante, sgradevole”. Con queste parole Danilo Basso, il “decano” della mountain bike finalese, stronca letteralmente quello che da molti è già stato soprannominato “il cartello anti-ciclisti” di Finalborgo.

Danilo Basso va un po’ più indietro nel tempo, per spiegare il suo malumore: “Nel corso della riunione di fine novembre, tenutasi in comune insieme a Mamberto della Consulta Outdoor e a Carlini di Blubike, avevo sollevato proprio questo aspetto di mancanza delle regole che oggi viene descritto in quel cartello e mi era stato unanimemente risposto che il problema non sussisteva, ho numerosi testimoni che hanno partecipato a quell’incontro e se lo ricorderanno. Adesso invece il problema è venuto fuori, ma in maniera sbagliata. Io sapevo che con questa sequenza di ponti avremmo avuto una grande partecipazione di bikers al Borgo e avevo chiesto il vigile di quartiere per queste feste; e invece se ne sono usciti con un manifesto che serve solo a destabilizzare e a creare critiche e polemiche”.

Chiediamo a Basso: perché crea critiche e polemiche? Ci spiega: “Perché messo giù così gli stessi bikers lo hanno preso come un divieto, sembra quasi che nessuno li voglia, che siano presenze non gradite. Io invece vorrei che di bikers ne arrivassero altrettanti e molti di più”.

Basso fa un altro salto nel tempo: “Quest’anno a settembre faremo la gara, che poi sarà prima di tutto una grande festa, per il trentennale della nascita del fenomeno mtb e outdoor a Finale Ligure ed è questo che tutti noi vorremmo, un bel clima di festa. E non vogliamo vietare e proibire niente. Ma non crediamoci che i turisti in questa situazione si sentano a loro agio. A lamentarsi non sono i soliti quattro residenti mugugnoni, come qualcuno pensa: si sta creando una situazione che non piace neanche al turista, che viene nel Borgo e trova una terra di nessuno in preda all’anarchia. Vorrei una presenza fissa, discreta, non invadente: chiamatelo Vigile di Quartiere, chiamatelo Stewart, dategli il nome che volete, ma deve essere uno che svolga un semplice ruolo di coordinamento sul territorio, che poi va a vantaggio di tutti. Ci vuole una regolamentazione con una figura presente, che dia consigli e che non ponga veti”.

Basso si domanda come mai questa ipotesi non sia stata presa in considerazione: “Perché le associazioni che hanno fatto un manifesto fine a se stesso che non risolve la situazione, non hanno chiesto all’amministrazione un provvedimento più sensato? Si sono mossi in maniera inopportuna e sbagliata”.

Ma le domande di Danilo Basso non sono finite: “Perché in questi ponti festivi era presente un vigile in via Porro e non a Finalborgo, dove si concentra il flusso? Dobbiamo pensare che Finalpia abbia un maggior potere mediatico sull’amministrazione? Vorrei che ci fosse la stessa attenzione per tutti i rioni”.

Conclude il “Patron” della mountain bike: “Da novembre aspetto ancora un tavolo di confronto con i rappresentanti di tutte le categorie per avere delle risposte. Il sindaco mi ha parlato di un’apposita area fuori mura. Benissimo, ben venga ed è giusto farla, ma regolamentiamo in modo sereno e ben coordinato anche la presenza del biker all’interno del Borgo. Sto predicando le stesse cose da anni: facciamo un piano strutturale diviso sui quattro settori del Finalese, scegliamo una numerazione univoca, facciamo fare questo lavoro a chi vive l’outdoor da sempre… Poi arrivano gli scienziati e fanno progetti dispersivi. Io cerco solo di fare gli interessi della comunità, del turismo, voglio veder crescere in modo positivo qualcosa che ho messo in piedi io tanto tempo fa, non curo interessi personali. E come sempre ci metto la faccia, con coraggio, in maniera scomoda, ma volendo solo essere costruttivo e propositivo e raccogliendo le impressioni un po’ di tutti: turisti, residenti, commercianti”.

Alberto Sgarlato

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di SavonaNews.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium