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Attualità | 25 aprile 2017, 11:24

Toccante cerimonia ad Arnasco per commemorare i fratelli Mirone (FOTO e VIDEO)

Ai due fratelli caduti in guerra è stata intitolata una strada in frazione Menosio, dove viveva la famiglia.

Toccante cerimonia ad Arnasco per commemorare i fratelli Mirone (FOTO e VIDEO)

Si è svolta stamane, in frazione Menosio ad Arnasco, la cerimonia di intitolazione di via fratelli Innocenzo e Natale Mirone, caduti in guerra.

L'evento, svoltosi nell'ambito delle celebrazioni per il 25 aprile, anniversario della Liberazione, ha compreso la Benedizione della strada a cura di Don Giancarlo Cuneo, il tradizionale rituale della deposizione della corona presso il Monumento ai Caduti in frazione Chiesa, canzoni e poesie presentate dai bambini della Scuola Primaria di Arnasco e gli interventi del sindaco Alfredino Gallizia e dello storico Pier Paolo Cervone, esperto di II Guerra Mondiale e autore di diversi libri sul tema. Al termine, Santa Messa per i Caduti e Dispersi di tutte le guerre, celebrata da Don Cuneo.

Presso la sala teatro polivalente di Arnasco un rinfresco è stato gentilmente offerto dalle famiglie dei due fratelli caduti in guerra.

Il sindaco Alfredino Gallizia ha ringraziato i Carabinieri di Albenga, l'Aeronautica Militare di Villanova, i rappresentanti della sezione Anpi di Leca d'Albenga, il musicista Enzo Viaggio che ha insegnato le canzoni ai bimbi della scuola primaria, gli insegnanti della scuola, tutto il personale del comune e della Protezione Civile, lo storico Cervone. Quest'anno inoltre ricorre anche il decennale della realizzazione del monumento ai caduti di Arnasco.

Il sindaco ha poi dedicato un commosso ricordo a Dante Gallizia e Renato Cosimo Vignola, partigiani di Arnasco che ci hanno da poco lasciato. Dopo le premesse del sindaco e prima delle conclusioni di Cervone, ha preso la parola il partigiano Pizzorno della sezione ANPI di Leca d'Albenga. 

Lo storico Pier Paolo Cervone, nella sua chiusura, non ha risparmiato polemiche verso "coloro che cercano di snobbare le celebrazioni del 25 aprile e di cancellarne la memoria" e ha affermato: "Non credo che gli uomini e le donne che hanno combattuto per un ideale di libertà siano morti per poi vedere oggi ingrassare i vitalizi dei nostri politici odierni, per assistere all'evasione fiscale, per vedere la crescita della crisi e della disoccupazione". E ha auspicato, per una rinascita della nazione e un'uscita dalla crisi, un'Italia con più equità e giustizia, "perché l'Italia della Resistenza era molto diversa da quella di oggi", ha affermato lo storico e giornalista finalese. 

Alberto Sgarlato

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