Eventi - 26 aprile 2017, 14:43

Savona ricorda il grande Totò a 50 anni dalla sua scomparsa

Venerdì 28 aprile alle 21 in sala Cappa alla Città dei Papi, serata sul Principe della risata Ospiti prestigiosi racconteranno il genio di De Curtis fra comicità, teatro, musica e poesia Iniziativa, a ingresso libero, promossa da Il Letimbro con Radio Savona Sound

Savona ricorda il grande Totò a 50 anni dalla sua scomparsa

Cinquant’anni fa, il 15 aprile del 1967, si spegneva il grande Totò. Per omaggiare questa figura, ancora oggi amatissima, venerdì 28 aprile alle 21 nella sala Cappa della Città dei Papi in via dei Mille, si svolgerà una serata – a ingresso libero – in cui si ricorderà il principe De Curtis in tutte le sue sfaccettature: l’attore, l’uomo, la maschera, il comico, ma anche le sue poesie e la sua musica.

Senza dimenticare i suoi proverbiali modi di dire entrati prepotentemente nella nostra lingua. “Totò... a prescindere - Vota Antonio!” è il titolo dell’iniziativa promossa da Il Letimbro con Radio Savona Sound (che trasmetterà la serata in differita sulle sue frequenze) condotta dal direttore Marco Gervino con gli interventi di Sonia Pedalino, pubblicista, firma del mensile diocesano e autrice di una tesi su “Totò e la maschera” e del professor Eugenio Buonaccorsi, già ordinario di Storia del teatro e dello spettacolo presso l’Università di Genova, fondatore dei corsi del Dams ligure e del Teatro dell’Archivolto.

Altri ospiti, come il medico-attore Giuseppe Benzo e il musicista Bobo Storace, interpreteranno le sue poesie e suoneranno le sue canzoni. Insomma una serata tutta dedicata al Principe della risata per capire quanto abbia influito nella cultura e nella comunicazione contemporanea e perché continui ad essere ancora così tanto amato anche dalle giovani generazioni. Un genio – per dirla con Mario Monicelli – che però è stato completamente riconosciuto soltanto dopo la sua scomparsa, mezzo secolo fa Il pubblico però aveva capito la grandezza della maschera Totò: incarnava il burattino disarticolato che scardina il reale, la società con le sue regole per crearne altre che seguono l’illogico e l’assurdo. Innalzava ciò che è basso e abbassava ciò che è alto, come la burocrazia, i nobili, la grammatica e le leggi, anche quelle fisiche del corpo.

CS

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