Sanità - 21 maggio 2017, 11:59

Il mio dentista ha un sacco di computer: servono davvero o è tutta scena?

In definitiva la cura “in sé” viene effettuata dalle mani del dentista (collegate strettamente al suo cervello…) e utilizzando strumenti prevalentemente meccanici (analigici), ma l’uso di attrezzature digitali prima, durante e dopo la cura ci consente di lavorare ancora meglio

Il mio dentista ha un sacco di computer: servono davvero o è tutta scena?

Cari lettori di Savona News, i moderni studi odontoiatrici assomigliano sempre più a delle “astronavi” da 2001 Odissea nello Spazio, ma a cosa servono tutte quelle attrezzature informatiche? Incidono sulla qualità delle cure che il paziente riceve?

L’argomento non può essere liquidato in due parole… ma proviamo a fare alcune riflessioni:

L’elemento determinante per la qualità di una cura dentistica… è il dentista: la sua cultura scientifica, la sua esperienza, la sua professionalità e la sua passione. Ciò detto il più bravo dentista del mondo, se dovesse naufragare su un’isola deserta sprovvisto delle sue attrezzature, potrebbe fare ben poco per un paziente che avesse bisogno di una cura odontoiatrica.

Le attrezzature sono quindi determinanti per poter esercitare la nostra professione. La nostra strumentazione ha seguito di pari passo i progressi dell’odontoiatria, divenendo sostanziale per poter applicare determinate tecniche, sempre più efficaci, a tutela del nostro sorriso.

Pensate al passaggio epocale dal trapano “a pedale” (usato nella prima metà del secolo scorso) a quelli ad aria e poi elettrici (tuttora in uso), ma anche all’evoluzione degli strumenti ingrandenti (fino agli attuali microscopi operatori) per poter lavorare in precisione, ai materiali da otturazione sempre più sofisticati…

L’odontoiatria digitale è l’attuale “ultima frontiera”:

grazie ai computer possiamo avere immagini radiografiche più dettagliate somministrando meno raggi X al paziente, possiamo avere immagini tridimensionali elaborate da TAC che ci consentono di individuare un problema a un dente osservandolo come se “lo avessimo in mano”, possiamo elaborare immagini fotografiche per previsualizzare il risultato di una riabilitazione protesica…

Uno degli aspetti più importanti (anche se meno scenografici) dell’evoluzione informatica dello studio dentistico è quello organizzativo: il possedere (e potervi accedere in un attimo) i dati clinici, le immagini radiografiche, le fotografie, la storia di un paziente ci consente di effettuare diagnosi più accurate e quindi di risolvere più efficacemente i suoi problemi odontoiatrici, ottimizzando i tempi e quindi contenendo anche i costi.

Uno studio moderno, per poter conservare razionalmente i dati di tutti i suoi pazienti utilizzando supporti cartacei (come si faceva comunemente solo pochi anni fa) deve impiegare spazi, risorse umane, tempo, decisamente superiori a quelli necessari ad uno studio informatizzato. Inoltre poter incrociare i dati in nostro possesso ci aiuta a valutare i risultati delle nostre terapie per poter privilegiare le tecniche risultano più efficaci.

In definitiva la cura “in sé” viene effettuata dalle mani del dentista (collegate strettamente al suo cervello…) e utilizzando strumenti prevalentemente meccanici (analigici), ma l’uso di attrezzature digitali prima, durante e dopo la cura ci consente di lavorare ancora meglio e di ottimizzare il servizio erogato ai nostri paziente.

Per rispondere quindi alla domanda contenuta nel titolo: il computer fa “solo scena” se non viene utilizzato, ma un dentista che utilizza efficacemente l’informatica ha sicuramente molte più chances di lavorare “al meglio”, quindi se il vostro dentista ha “molti computer in studio” e vedete che li utilizza, sappiate che, probabilmente, sta facendo il meglio per la cura del vostro sorriso.

Attilio Venerucci

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