Attualità - 22 maggio 2017, 15:00

Vaccini obbligatori, si infiamma la polemica: la parola all’esperto

Sui social network è scontro aperto tra favorevoli e antivaccinisti. Ne parliamo con Amnon Cohen, primario di pediatria del San Paolo di Savona, che ha recentemente tenuto un convegno sul tema

Vaccini obbligatori, si infiamma la polemica: la parola all’esperto

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e della Ministra della salute Beatrice Lorenzin, ha approvato il 19 maggio un decreto legge contenente misure urgenti in materia di prevenzione vaccinale. Nel testo divulgato dal governo si legge che 12 vaccinazioni saranno obbligatorie (anti-poliomelitica; anti-difterica; anti-tetanica; anti-epatitica B; anti-pertossica; anti Haemophilus influenzae tipo B; anti-meningoccocica B; anti-meningoccocica C; anti-morbillosa; anti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella) e, come è spiegato dal decreto, “potranno essere omesse o differite solo in casi particolari quali ad esempio l’accertato pericolo per la salute”.

Per l’iscrizione ai servizi educativi per l’infanzia e alle scuole dell’infanzia (0-6 anni) sarà richiesta tutta la documentazione che dimostri che il bambino è vaccinato. In caso contrario, sarà respinta l’iscrizione e saranno avvisate le aziende sanitarie di zona.

Ovviamente sui social network divampa una polemica senza esclusione di colpi, tra chi approva questa decisione e gli anti-vaccinisti che parlano di “legge dittatoriale e vessatoria”.

Abbiamo chiesto un parere a chi ha dedicato l’intera propria vita alla salute pediatrica: Amnon Cohen, primario del reparto di pediatria dell’ospedale San Paolo di Savona. Commenta Cohen: “Noi, come associazione Cresc.I. (Crescere Insieme) abbiamo organizzato un convegno sabato scorso dedicato a questo tema che ha visto un’ottima partecipazione e del quale siamo soddisfatti. Personalmente credo che le vaccinazioni siano una cosa importantissima, una delle tre invenzioni più importanti dell’ultimo secolo, insieme agli antibiotici e alla ‘pillola’ che ha concesso il diritto di programmare una vita familiare alla donna. La vaccinazione ha consentito di debellare una lunga serie di patologie gravi. Al tempo stesso questo progetto è vittima del suo successo: chi non vede oggi un bambino con il tetano, la polio o la difterite pensa che non ce ne sia più bisogno, ma sono mali nascosti, che ci aspettano dietro l’angolo. Se dovessero aumentare i non vaccinati la libertà di scelta di pochi (perché di fatto gli antivaccinisti sono una minoranza) colpirebbe la libertà di salute di molti”.

E qui, sulle cifre, Cohen lancia un importante segnale d’allarme: “Se la quota dei vaccinati dovesse scendere al di sotto del 90% attuale sarebbe gravissimo in termini di conseguenze. Per questo, per tutelare quel 90% di popolazione che ancora crede nel vaccino, è stata necessaria una legge. Le leggi infatti agiscono sul concreto, non sull’astratto: se in una classe con 20 bambini ce ne fossero anche solo due non vaccinati (quindi una percentuale del 20%), chi ha un figlio diabetico, asmatico o sopravvissuto a problemi oncologici, non potrebbe mandarlo a scuola, perché il rischio per il bambino sarebbe troppo elevato”.

Sul tema conclude Cohen: “Finalmente il governo si è espresso in maniera chiara sulla sanità pubblica, ma non avrei mai voluto che si arrivasse a tanto. La gente dovrebbe capire da sola che cosa è giusto per la società, senza un’imposizione di legge. L’American Academy of Pediatrics, massima autorità internazionale in pediatria, sostiene la tesi Lorenzin sull’obbligatorietà del vaccino. E anche io, dal mio punto di vista professionale, sono d’accordo”.

Nel frattempo prosegue la “Settimana dell’Infanzia” organizzata dall’associazione Cresc.I. (il calendario completo QUI) che culminerà nel grande concerto al teatro Chiabrera di Savona nella serata di sabato 27 maggio (tutti i dettagli QUI). Commenta Cohen, che farà parte della band sul palco: “Stiamo lavorando a pieno regime sui brani scelti, sarà una grande festa per la pediatria e per tutta la sanità della provincia di Savona. Sarà l’occasione per divertirsi un paio d’ore con noi e, al tempo stesso, per dare un importante aiuto per la pediatria di Savona e di Pietra Ligure”.

Alberto Sgarlato

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