“Preghiamo per i nostri fratelli copti egiziani uccisi perché non hanno rinnegato la fede”: lo ha affermato Papa Francesco, presente nella Cattedrale di San Lorenzo all’incontro con il mondo del clero, secondo appuntamento della sua visita pastorale a Genova.
Cammino - Il Santo Padre ha poi posto l’attenzione sulla preghiera e il cammino di Gesù: “Per fare il nostro lavoro di Pastori della Chiesa dobbiamo imitare lo stile di Nostro Signore, lui non è mai stato fermo, è sempre stato esposto. Non bisogna avere paura della tensione che ci tocca vivere, perché il mondo è così. La nostra paura più grande è una, avere una vita statica e troppo strutturata. Inoltre guai a pregare come i pappagalli, la preghiera è l’incontro con Gesù”.
Figura - “Un sacerdote che parla soltanto di se stesso è un uomo di specchio. La fraternità deve essere un lavoro di tutti i giorni, recuperiamo questo sentimento e soprattutto non bisogna avere paura di litigare e dei mormorii dietro le spalle”.
Unità - Il Santo Padre ha poi citato il cardinale Canestri definendo ‘La Chiesa come un fiume’: “La Diocesi rappresenta una porzione di del popolo di Gesù, in cui la nostra fede deve essere pratica e il carisma nasce dalla concretezza”.
Vocazioni - Papa Francesco ha poi trattato il tema delle vocazioni tra alti e bassi: “Il calo demografico nel nostro Paese porta inevitabilmente a una diminuzione delle vocazioni e questo riguarda tutta la Chiesa. Vogliamo che le persone si avvicinino a Dio? Allora diamo testimonianza di gioia e felicità, certi comportamenti portano soltanto ad allontanare chi desidera spendere la propria vita per Gesù”. L'incontro con il mondo religioso si è concluso con il canto alla Madonna. Ora Papa Francesco si dirigerà al Santuario della Guardia dove pranzerà con i più poveri.
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