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Attualità | 14 giugno 2017, 19:33

Corte Costituzionale su provvedimenti caccia in Liguria, Bruzzone: "I cinghiali ci mangeranno?"

Il Consigliere Regionale della Liguria commenta la notizia

Corte Costituzionale su provvedimenti caccia in Liguria, Bruzzone: "I cinghiali ci mangeranno?"

"Il titolo vero dovrebbe essere 'I cinghiali ci mangeranno?'". Così Francesco Bruzzone, cacciatore e Consigliere Regionale in Liguria commenta la notizia relativa alla sentenza della Corte Costituzionale in merito ai provvedimenti sulla caccia della Regione Liguria. "È opportuno evidenziare che il provvedimento di legge della Regione Liguria era inerente non alla caccia in generale, ma al controllo faunistico: c'è differenza. I cacciatori, con senso di responsabilità e attaccamento per il territorio, avevano garantito la loro disponibilità, in caso di eccessiva presenza di ungulati – cinghiali, appunto – a effettuare battute a caccia chiusa, o in zone dove l'attività venatoria è interdetta, al fine di ridurre la presenza di questi animali", afferma.


"Se in precedenza la norma prevedeva che sul luogo dovesse esserci presente la Polizia Provinciale, la legge promossa dalla Regione Liguria prevede, data la nota carenza di organico subita a seguito della 'chiusura' delle Province, la possibilità che siano presenti, in loro sostituzione, di altri agenti, anche volontari, che abbiano titolo a fare da vigilanza sulla caccia. È su questo che si è espressa contraria la Corte Costituzionale", prosegue Bruzzone.


"Come risultato, da domani in avanti si potranno effettuare battute di controllo solo in presenza di agenti della ex Polizia Provinciale, i quali sono già in grossa difficoltà a fare tutto il resto. In sostanza, verranno ridimensionate o quasi del tutto annullate le battute di controllo faunistico. Che sia chiaro a tutti: questo non è un provvedimento contro i cacciatori, che continueranno ad andare a caccia nel corso della stagione venatoria e che avevano semplicemente dato la disponibilità a fare un servizio gratuito e volontario per il territorio. È un provvedimento contro la collettività e contro gli enti pubblici, che non potranno più intervenire per arginare l'eccessiva presenza di animali, e i cinghiali potranno scorrazzare liberi e indisturbati, senza controlli, nelle campagne, nei campi, ovunque riusciranno ad andare. Una pessima notizia per la categoria degli agricoltori, ai quali i cacciatori avevano dato una grossa mano", conclude il cacciatore e Consigliere Regionale Francesco Bruzzone.

cs

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