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Finalese | 19 giugno 2017, 19:39

"Considerazioni intempestive": ciclo di conversazioni diretto da Gloria Bovio a Noli

Intempestiva questa Considerazione lo è, perché cerca di comprendere come un male, un inconveniente e un difetto qualcosa di cui l'epoca va giustamente orgogliosa, cioè la sua cultura storica, perché io penso che siamo tutti divorati dalla febbre della storia e dovremmo almeno rendercene conto

"Considerazioni intempestive": ciclo di conversazioni diretto da Gloria Bovio a Noli

La Fondazione Cultura Noli, con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, presenta la Seconda Edizione di Considerazioni Intempestive, conversazioni d’arte contemporanea, dirette da Gloria Bovio e sostenute da un comitato scientifico composto da Massimo Recalcati, Francesca Pasini, Andrea Canziani e Giovanni Agosti.

L’edizione 2017 è dedicata al tema della comprensione dell’arte. I cinque incontri, che avranno luogo dal 1° luglio al 5 agosto 2017, vedranno la partecipazione di storici dell'arte, psicanalisti, docenti universitari, giornalisti e sociologi. Un racconto a più voci sull’arte e il presente, sui meccanismi di inclusione ed interpretazione, alla ricerca di quelle chiavi di lettura capaci di farci superare il disorientamento che spesso proviamo di fronte all’arte contemporanea.

Se l'arte è un racconto, quello contemporaneo usa parole quotidiane: oggetti semplici, produzioni in serie e persino scarti che, a partire dai ready-made di Marcel Duchamp, hanno sconvolto il nostro modo di valutare l’operazione artistica. Molte volte il significato di questi racconti appare impenetrabile allo spettatore. Eppure l’artista lancia un messaggio a chi gli sta di fronte, utilizzando un linguaggio estetico che sollecita nel destinatario l’elaborazione di un’interpretazione. Il racconto dell'arte contemporanea vuole coinvolgerci e provocarci, scuoterci dall’apatia, narrarci un'altra storia rispetto a quella che ci sembra di conoscere. Non siamo più solo spettatori, il nostro intervento è necessario al compiersi del racconto dell’opera stessa, ma non lo sappiamo.

Da qui prenderanno spunto le conversazioni che vedranno protagonisti in Piazza Stettini a Noli lo psicanalista e saggista Massimo Recalcati, il docente di storia dell'arte dell'Università di Verona Valerio Terraroli, la critica d'arte contemporanea Francesca Pasini, il giornalista e scrittore Stefano Bartezzaghi e la sociologa francese Nathalie Heinich.

Evento complementare all’edizione di quest’anno delle Considerazioni Intempestive è l’allestimento, all'interno della chiesa di San Francesco, di un’opera realizzata dall'artista Adrian Paci: “Rasha”.

Adrian Paci dà volto, in senso proprio, all’elaborazione del dolore privato di una tragedia pubblica che si consuma ogni giorno sotto i nostri occhi e ci permette di vedere e sentire il dolore di Rasha Miech, “Ho trentacinque anni e sono di origine palestinese”. Così comincia il suo racconto, registrato in un toccante video. “Rasha” è un'opera sulla complessità del racconto e sulla trasmissione dell'esperienza attraverso il linguaggio del corpo. L’installazione, curata da Francesca Pasini, Gloria Bovio e Andrea Canziani, verrà inaugurata il 22 luglio e resterà aperta al pubblico fino al 27 agosto.

PROGRAMMA

Sabato 1° luglio 2017

Il segreto dell’opera, Massimo RECALCATI

Massimo Recalcati è uno degli psicoanalisti lacaniani più noti in Italia. Docente all’Università di Pavia e di Verona, è inoltre fondatore di Jonas Onlus, centro di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi, e Direttore Scientifico della Scuola di specializzazione in psicoterapia IRPA. Membro fondatore e membro analista ALIpsi, Recalcati svolge attività di supervisore clinico presso diverse istituzioni sanitarie. Tra le sue numerose pubblicazioni, tradotte in diverse lingue, ricordiamo: Non è più come prima. Elogio del perdono nella vita amorosa (Raffaello Cortina, Milano 2014); L’ora di lezione. Per un’erotica dell’insegnamento. ( Einaudi , Torino 2014); Le mani della madre. Desiderio, fantasmi ed eredità del materno ( Feltrinelli, Milano 2015); Jacques Lacan. La clinica psicoanalitica: struttura e soggetto. (Raffaello Cortina, Milano 2016); Il segreto del figlio. Da Edipo al figlio ritrovato. (Feltrinelli, Milano 2017). Dal 2014 dirige la Collana Eredi per Feltrinelli e dal 2015 la collana Studi di Psicoanalisi per Mimesis. Collabora inoltre con diverse riviste specializzate italiane e internazionali e con le pagine culturali de La Repubblica.

Sabato 8 luglio 2017

Un fondatore dell’arte contemporanea: Marcel Duchamp, Valerio TERRAROLI

Già docente presso l'Università di Torino di Storia dell'Arte Contemporanea e Storia delle Arti Decorative (tra il 2001 e il 2012), dal gennaio 2013 Valerio Terraroli insegna Storia della Critica d'Arte, Museologia e Storia delle Arti Decorative presso l'Università di Verona, dove dirige il Centro di Ricerca “Rossana Bossaglia” per le arti decorative, la grafica e le arti dal XVIII al XX secolo (dal 2015).

Sin dagli esordi della propria attività di studioso si sono evidenziati tre ambiti di ricerca: la cultura artistica del Settecento di area lombardo-veneta (cfr. mostra Il Settecento lombardo, 1991, alla quale hanno fatto seguito alcuni saggi); l'architettura eclettica del secondo Ottocento (a cui sono ispirate le monografie relative ad Antonio Tagliaferri, 1990, e a Luigi Arcioni, 1999); la scultura di matrice simbolista (da cui è scaturita la mostra dedicata ad Angelo Zanelli). Si occupa inoltre del liberty e del déco in Italia, in particolare di arti decorative e relazioni tra architettura e decorazione (Tomaso Buzzi e Gio Ponti: protagonisti insuperati delle arti decorative tra Déco e Novecento, 2014; Ceramiche italiane d'arte tra Liberty e Informale. La fragile bellezza, 2014; Gusto nordico e gusto italiano. Dal “modernismo” di inizio secolo al “modernismo romantico” del secondo dopoguerra, in Il vetro finlandese nella collezione Bischofberger, 2015, Il Palazzo Ducale di Bolzano (2015); Art Déco in Italia: 1919-1930. Gli anni ruggenti.)

Sabato 22 luglio 2017

Il peccato di novità, Francesca PASINI conversa con Andrea Canziani

Francesca Pasini è nata a Venezia e si è laureata in Storia dell’Arte all’Università di Padova. Dall’ottobre 2015 cura il progetto La Quarta Vetrina, alla Libreria delle Donne di Milano. Dal 2006 è direttrice artistica della Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti (Camogli-Ge); dal 2004 al 2012 ha curato il progetto Arte Contemporanea a Teatro, promosso da Fondazione Bevilacqua La Masa-Venezia / Teatro La Fenice di Venezia. Dal 2011 collabora inoltre con il Teatro Verdi/Teatro del Buratto di Milano e presenta la William Kentridge Woyzeck on the Highveld.

Nel 2013 ha collaborato al progetto Edvard Munch il gran pittore del trauma che verrà, realizzato per le celebrazione del 150°; nel 2014 ha curato la performance dell’artista cino-coreano H.H. Lim, Tornare al senso costruttivo.

Nel maggio 2017 al Teatro Sociale di Camogli ha curato la performance di Cesare Viel, A passage to Camogli with Virginia Woolf.

Ha inoltre curato numerose mostre, convegni e conferenze, tra cui Autoritratti. Iscrizioni del femminile nell’arte contemporanea italiana, al MAMbo di Bologna nel 2013 e William Kentridge & Milano al Palazzo Reale di Milano nel 2011. Collabora inoltre come critica con Artforum, Tate, Domus, Exibart, Alfabeta e Radio Popolare-Milano.

Sabato 29 luglio 2017

L’arte contemporanea come gioco, Stefano BARTEZZAGHI conversa con Andrea Canziani

Enigmista, giornalista e scrittore italiano, Stefano Bartezzaghi è nato a Milano nel 1962. Figlio del famoso enigmista P. Bartezzaghi, nel 1971 ha pubblicato il primo rebus per La Settimana Enigmistica. Insegna Semiotica e Teorie della Creatività dell’Enigma all’Università IULM di Milano e collabora con Repubblica, L’Espresso e Vanity Fair su temi di enigmistica, lingua e cultura.

Dirige inoltre il festival “Il senso del ridicolo” di Livorno.

I suoi ultimi libri sono: M. Una metronovela (Einaudi, 2015); La ludoteca di Babele. Dal dado ai social network: a che gioco stiamo giocando? (Utet, 2016), Parole in gioco. Per una semiotica del gioco linguistico (Bompiani, 2017).

Sabato 5 agosto 2017

Classico moderno contemporaneo, Nathalie HEINICH conversa con Gloria Bovio

Nathalie Heinich è una sociologa del Centro Nazionale Ricerca Sociologica di Parigi. Oltre a numerosi articoli, ha pubblicato una trentina di lavori, tradotti in 15 lingue, concernenti la condizione dell’artista e dell’autore (La Gloire de Van Gogh, Du peintre à l’artiste, Le Triple jeu de l’art contemporain, Etre écrivain, L’Elite artiste, De l’artification e Le Paradigme de l’art contemporain), la crisi delle identità (États de femme, L’Épreuve de la grandeur, Mères-filles e Les Ambivalences de l’émancipation féminine), la storia della Sociologia (La Sociologie de Norbert Elias, Ce que l'art fait à la sociologie, La Sociologie de l'art, Pourquoi Bourdieu, Le Bêtisier du sociologue, Dans la pensée de Norbert Elias e La Sociologie à l’épreuve de l’art) e i valori (La Fabrique du patrimoine e De la visibilité).

Il suo ultimo lavoro - Des valeurs. Une approche sociologique - è stato pubblicato nel 2017.

Fondazione Cultura Noli

La Fondazione Cultura Noli si propone di promuovere espressioni della cultura e dell’arte, attraverso la partecipazione a progetti socio-culturali, organizzati in autonomia o in collaborazione con altri enti a carattere nazionale ed internazionale.

In particolare, la mission della Fondazione è incentrata sulla valorizzazione del grande patrimonio storico, artistico, architettonico e paesaggistico locale nonché sulla diffusione delle espressioni artistiche antiche e contemporanee.

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