Politica - 21 giugno 2017, 14:30

L’allarme di Finale Ligure Viva: “Punta Crena tra fenomeni franosi e atti di vandalismo”

Obiezione del Gruppo Civico anche sulla permuta presentata in consiglio: “Non deve essere accettata, porterebbe solo a nuovo consumo di territorio”

L’allarme di Finale Ligure Viva: “Punta Crena tra fenomeni franosi e atti di vandalismo”

Il Movimento Civico Finale Ligure Viva torna a far presenti le proprie posizioni in merito a quanto detto nell’ultimo consiglio comunale sul promontorio di Punta Crena, a Varigotti. Spiega Finale Ligure Viva: “Nel Consiglio comunale di maggio 2017 è stato proposto un progetto di “completamento edilizio” in Varigotti. Nel testo si legge: “Permuta di una porzione di sentiero comunale in disuso con alcuni fondi dell’attuale effettiva percorrenza che congiunge Strada Vecchia con il promontorio di Punta Crena”. Un privato sarebbe disposto a cedere al comune 198 metri quadri di superficie propria, “scambiandola” con un’altra.

Pur in assenza di elementi tecnici qualificanti la proposta, Finale Ligure Viva ritiene che qualunque permuta, anche se apparentemente vantaggiosa per Varigotti, non debba essere accettata in quanto porterebbe inevitabilmente a nuovo consumo di territorio, soprattutto in questa zona così fragile, protetta ed unica nel suo genere.

Inoltre, se le informazioni ottenute sono corrette, il nuovo percorso porterebbe ad una zona franosa estremamente pericolosa che necessiterebbe di molti lavori di messa in sicurezza”.

Ma il gruppo civico lancia anche un ulteriore messaggio d’allarme: “Il sito necessita di urgenti interventi di valorizzazione e messa in sicurezza dei percorsi affacciati sul mare oltre alla predisposizione di un’adeguata segnaletica e di pannelli che consentano una immediata comunicazione della sua importanza storica e rilevanza naturalistica. Ricordiamo inoltre che Il promontorio rientra in un SIC, sito di eccezionale importanza scientifica e paesaggistica internazionale, tutelata dalla normativa europea grazie all’individuazione di “Siti di Interesse Comunitario” di cui dobbiamo tutti noi garantirne la salvaguardia.

Questo sito litoraneo ligure di grande effetto paesaggistico offre originali aspetti naturalistici, come le “beach-rock”dell’arenile e l’elevata biodiversità della vegetazione mediterranea che copre il territorio circostante e si intercala agli uliveti, tipica manifestazione del paesaggio antropico terrazzato. Ospita la vegetazione “alofita” ovvero in grado di resistere ad alte concentrazioni di Sali, ormai limitata a brevi tratti della costa ligure

Negli anni scorsi molti progetti sono stati presentati ma il degrado e l’incuria permangono. La zona inoltre è costantemente oggetto di vandalismo”.

Finale Ligure Viva conclude questa disamina con la sua proposta: “La torre cinquecentesca e le strutture adiacenti conservate sul promontorio, adeguatamente restaurate e rese accessibili, possono diventare uno spazio per l’accoglienza dei visitatori e l’allestimento di sistemi didattici destinati al pubblico che comunichino i vari aspetti del luogo. La superficie del “castrum”, a suo tempo solo in parte indagata da scavi archeologici, può essere oggetto di una nuova ed estensiva campagna di scavo”.

Redazione

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