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Eventi | 21 luglio 2017, 18:00

Il 25 luglio a Calice Ligure: “Pastasciutta antifascista”

La serata inizierà alle 17,00 con l’apertura musicale per continuare poi con l’incontro e dibattito con i sindaci del finalesi sui temi nuovi fascismi.

Il 25 luglio a Calice Ligure: “Pastasciutta antifascista”

 

Il 25 luglio l’ANPI del Finalese organizza a Calice Ligure in piazza Cesio “Pastasciutta antifascista”.

La serata inizierà alle 17,00 con l’apertura musicale per continuare poi con l’incontro e dibattito con i sindaci del finalesi sui temi nuovi fascismi.

Il 25 luglio 1943, Mussolini fu costretto a dimettersi dal governo e fu arrestato per ordine del re, che al suo posto nominò il Maresciallo D’Italia Pietro Badoglio.

La notizia, diffusa dalla radio nella tarda serata, suscitò in tutta Italia manifestazioni di esultanza popolare, nell'idea che la fine del fascismo portasse con sé la fine della guerra.

Anche a Savona il 26 luglio si svolse, con uno sciopero generale, una grande manifestazione popolare a favore della pace: partendo dalle fabbriche di Villapiana, una grande folla attraversò la città inneggiando alla libertà e abbattendo i simboli del regime fascista; un gruppo di manifestanti riuscì a liberare alcuni prigionieri politici dal carcere di Sant'Agostino.

Verso sera, nel quartiere Fornaci, davanti alla caserma della Milizia Portuale (l'attuale scuola dell'infanzia "Giribone"), una affollata dimostrazione chiese il disarmo dei militi e la cancellazione degli emblemi fascisti.

L'ufficiale comandante della Milizia fece aprire il fuoco dalle finestre sulla folla, provocando una trentina di feriti e la morte di Lina Castelli, di 22 anni, e di Maria Pescio, di 29.

L'indignazione per questa violenza gratuita e vile suscitò, il giorno dopo, una manifestazione ancora più grande per commemorare le vittime e ribadire le richieste di pace e di smobilitazione dei fascisti.

Purtroppo, la fine della guerra era ancora lontana: i fascisti, temporaneamente scomparsi, ripresero in seguito il controllo della situazione, grazie al sostegno dei tedeschi che si erano potuti organizzare al meglio sfruttando le ambiguità del re e di Badoglio.

Di lì a poco, sarebbe iniziata la Resistenza contro gli occupanti nazisti e i loro fiancheggiatori fascisti.

Ma Savona aveva già avuto quel giorno i primi caduti della lotta di liberazione: due giovani donne, Lina Castelli e Maria Pescio.

cs

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