Agricoltura - 01 agosto 2017, 17:16

Libero scambio di merci tra Unione Europea e Canada, Confagricoltura: "Passo importante per lo sviluppo"

Il presidente ligure di Confagricoltura, De Michelis: “E’ necessario sostenere questi accordi come tutti quelli che vanno nella direzione del libero scambio, vigilando, ovviamente, che tali intese siano basate su concetti e principi di reciprocità ed equilibrio tra le parti, prevedendo concessioni che siano naturalmente vantaggiose”

Libero scambio di merci tra Unione Europea e Canada, Confagricoltura: "Passo importante per lo sviluppo"

Ferve in questi ultimi giorni prima della pausa estiva un acceso dibattito, sia a livello nazionale che locale, contrario all’approvazione del CETA da parte del Governo. Interviene nel merito anche il presidente ligure di Confagricoltura, Luca De Michelis.

“Mi onora rappresentare l’Organizzazione datoriale per eccellenza del panorama agricolo nazionale e ligure – specifica De Michelis – e sono desideroso di far sentire la voce di chi rappresento nell’ambito del dibattito in corso”.

“Come noto, e non è un caso, tutte le sigle componenti Agrinsieme sono a favore di tale accordo – prosegue il presidente di Confagricoltura Liguria - . Non è un caso perché Agrinsieme rappresenta oltre il 55 % della superficie agricola italiana, oltre il 55 % della PLV agricola nazionale e più del 40 % di quell’agroalimentare italiano, da sempre fiore all’occhiello della nostra economia e, soprattutto, del nostro export, Canada compreso”.

Il libero scambio delle merci, anche a livello internazionale, è attualmente condizione fondamentale ed imprescindibile per la sussistenza delle imprese ed il loro sviluppo economico che, peraltro, contribuisce a quello di questo Paese e dell’Europa intera.

“E’ necessario – continua De Michelis - sostenere questi accordi come tutti quelli che vanno nella direzione del libero scambio, vigilando, ovviamente, che tali intese siano basate su concetti e principi di reciprocità ed equilibrio tra le parti, prevedendo concessioni che siano naturalmente vantaggiose”.

Gli obiettivi di base riassunti dalla Commissione UE sono i seguenti: contribuire a generare crescita e posti di lavoro; abolire i dazi doganali; permettere alle imprese della UE di partecipare agli appalti pubblici in Canada; rafforzare la cooperazione in campo normativo; proteggere le innovazioni ed i prodotti tradizionali della UE; liberalizzare gli scambi di servizi; promuovere gli investimenti; garantire una buona cooperazione in futuro; proteggere la democrazia, i consumatori e l’ambiente.   “Il CETA – precisa Confagricoltura Liguria - ha una particolare valenza anche per i seguenti temi: il riconoscimento delle Indicazioni Geografiche dell’Unione Europea; la modifica del sistema giudiziario nella risoluzione delle controversie per la protezione degli investimenti”.   Inoltre, conferma ed enfatizza il principio di liberalizzazione del commercio internazionale mediante l’eliminazione reciproca dei dazi doganali su praticamente tutte le merci.   I NUMERI:   Il mercato canadese rappresenta attualmente (dati 2015) il 2% del valore dell’export agroalimentare italiano.  

Oltre un quinto dell’export totale, in valore, dell’Italia verso il Canada è composto da prodotti agricoli ed agroalimentari e di questo quasi la metà è costituto da prodotti vitivinicoli, compresi quelli liguri.   Poco meno di un terzo del valore dell’import dell’Italia dal Canada è costituito da prodotti agricoli ed agroalimentari e quasi il 70% di questo è rappresentato dai cereali.  

L’Accordo prevede la soppressione dei dazi mediamente sul 92% dei prodotti agricoli ed alimentari trasformati e le bevande. Per la maggior parte tali dazi saranno azzerati in corrispondenza dell’entrata in vigore dell’accordo; per il resto, in generale lo saranno entro i sette anni successivi.   “Piante e fiori – conclude De Michelis - saranno liberalizzati nel mercato canadese immediatamente. Nel territorio canadese saranno tutelate 143 Indicazioni Geografiche europee agroalimentari, con la possibilità di aggiungerne altre in futuro, magari a partire da quella sulle piante aromatiche da noi fortemente voluta e per la quale ci attiveremo presto”.

cs

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