Sanità - 04 agosto 2017, 12:52

La ASL Savonese attiva un servizio di “Custodi sociali” per fronteggiare l’emergenza caldo

Grande attenzione viene riposta alle categorie più a rischio, come anziani e disabili

La ASL Savonese attiva un servizio di “Custodi sociali” per fronteggiare l’emergenza caldo

“Lucifero” in questi giorni sta sferrando il suo attacco più violento sulla Riviera, con punte che facilmente, nelle ore più calde, superano i 40° gradi, e la ASL 2 Savonese attiva un piano capillare di “Emergenza Caldo”.

Ci spiega il dottor Giorgio Genta: “Come ASL 2 abbiamo messo in atto due forme di aiuto: in prima istanza abbiamo avvisato tutte le strutture che ospitano anziani e/o disabili facendo pervenire loro un elenco di raccomandazioni. Lo stesso utile prontuario di informazioni e consigli è stato fatto pervenire ai medici di medicina generale e agli infermieri a domicilio.

Il secondo tipo di aiuto riguarda un servizio di vigilanza per soggetti fragili mediante l’entrata in servizio di quelli che chiamiamo i ‘custodi sociali’. Abbiamo individuato i potenziali soggetti bisognosi tramite il loro medico curante o gli assistenti sociali che li seguono. Il servizio chiama queste persone quotidianamente per chiedere se stanno bene e, qualora ce ne sia il bisogno, manda loro un custode sociale per aiutarle e assisterle in base alle loro esigenze”.

Chiediamo al dottor Genta: chi sono oggi i “soggetti fragili”?

“Parliamo di anziani over 75 (normalmente la statistica parte già dagli over 65, ma in questo caso ci focalizziamo su quelli a maggiore rischio) e di persone affette da qualsiasi forma di disabilità sensoriale e fisica, da problemi di deambulazione o intellettivi”.

Quanto sono numerosi, nel Savonese, i “soggetti fragili”?

“Da un primo riscontro possiamo rilevare che il servizio si rivolge mediamente al 7-8% della popolazione. Ma fortunatamente posso constatare che nonostante il caldo elevato non abbiamo avuto problemi particolari, tutti i soggetti sono stati ben seguiti e non si sono verificati eventi pericolosi, né tra singoli individui, né nelle strutture convenzionate”.

E adesso veniamo al prontuario distribuito a medici, infermieri e strutture: quali sono i consigli utili?

“Essenzialmente la prima raccomandazione è l’idratazione. Soprattutto gli anziani devono bere di più, superare anche 1,5 litri d’acqua al giorno chi li segue non deve mai far mancare loro la bottiglia sul comodino e ricordar loro di bere. Le persone dotate di una certa autonomia e indipendenza è meglio che escano al mattino presto o al tramonto, mai effettuare commissioni nelle ore più calde della giornata. Per chi è ospite nelle strutture convenzionate, invece, è giusto garantire temperature adeguate almeno negli spazi comuni (qualora non sia possibile in tutte le singole stanze) mediante l’impiego di deumidificatori e condizionatori”.

Alberto Sgarlato

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