Politica - 12 agosto 2017, 16:00

Ordinanza anti-alcool a Finale Ligure, Tiziana Cileto: "Chi reprime non sa educare"

Parla il medico e rappresentante dell'associazione "Per Finale": "L'alcoolismo giovanile è un grave campanello d'allarme che si affronta offrendo stimoli e opportunità, non divieti"

Ordinanza anti-alcool a Finale Ligure, Tiziana Cileto: "Chi reprime non sa educare"

Si fa sempre più vivace il dibattito su quella che a Finale Ligure è stata soprannominata “l’ordinanza anti alcool”. Una nuova polemica nasce dalla dichiarazione di Marinella Geremia, capogruppo di Finale Sempre, che afferma “Così com’è il regolamento è troppo restrittivo, va ripensato”. E il sindaco Ugo Frascherelli, attraverso una pagina sui social network, replica: “L’ordinanza ha avuto effetti e conseguenze benefiche e viene sostanzialmente rispettata”.

Quest’ultima frase scatena l’indignazione di Tiziana Cileto la quale, oltre a essere medico, è impegnata nell’associazione Per Finale (nata come lista civica ma diventata nel tempo un vero e proprio gruppo impegnato nel sociale). Afferma Cileto: “Siamo di fronte a una Amministrazione che usa il polso e non l’educazione. Questo percorso è iniziato con una multa a uno skater, a bordo di quello che, in una precisa circostanza, fu definito ‘mezzo a propulsione umana’, poi si è passati all’ordinanza contro gli schiamazzi, ora stop all’alcool dopo le 20.

Da medico tengo a sottolineare che l’abuso di alcoolici è un problema sociale e sanitario, che affonda le sue origini nei problemi in famiglia, nella scuola, in vari contesti di disagio sociale e, come tale, non può essere risolto con un divieto, ma richiede un preciso percorso educativo e di sensibilizzazione, fin dalla più giovane età”.

Prosegue Tiziana Cileto: “Chi vieta è incapace ad educare e ad aiutare, non stabilisce un dialogo. Ai nostri giovani servono stimoli e non divieti e, purtroppo, a Finale i giovani non hanno niente da fare. Vedo che si organizzano feste ed appuntamenti che si rivolgono ad adulti e famiglie, ma per i giovani servono discoteche, cinema, spazi di aggregazione, eventi mirati capaci di coinvolgerli”.

Conclude la portavoce di Per Finale: “Risolvere il problema dell’alcoolismo con un’ordinanza è esattamente come quelli che mettono la castagna secca in tasca per non prendere l’influenza o si fanno ‘segnare’ da qualche santone per curare il fuoco di S. Antonio. Per favore, ricordiamoci che l’alcoolismo è una cosa seria, un campanello d’allarme di un disagio sociale più vasto. Quindi smettiamo di vedere i giovani come se fossero problemi ma diamo loro delle soluzioni. E il Sindaco si ricordi che è primo responsabile della salute pubblica, prima ancora dell’assessorato competente”.

A. Sg.

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