Il dramma di chi ha lavorato una vita nelle cooperative: “Senza lavoro e nell'impossibilità di partecipare ai concorsi”

Sempre più difficile il mondo del lavoro, a complicare la situazione si aggiungono norme e disposizioni che non tutelano adeguatamente i lavoratori, specie quelli che, per riuscire ad arrivare alla fine del mese, spesso sono costretti ad accettare posizioni di svantaggio, contratti precari, a volte inesistenti o accordi e situazioni che non li tutelano adeguatamente.

È il caso che ci racconta un'Assistente Sociale , la Dott.ssa Federica Fioravanti che, esasperata ha deciso di scrivere direttamente al Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e all'Assessore Giovanni Berrino: “Io sono assistente sociale presso il Comune di Albenga , assunta tramite cooperativa da ottobre 2016. Da maggio 2009 fino ad ottobre 2016 ho lavorato presso l'ex Comunità Montana Ponente Savonese, poi divenuto Ambito Territoriale Sociale con capofila il Comune di Laigueglia. Oggi, nono stante la mia esperienza, mi trovo ad affrontare una situazione che ha dell'assurdo.”

Spiega la Fioravanti : “Per cercare di migliorare la mia posizione lavorativa cerco di guardare ai concorsi, ma spesso le disposizioni dei bandi non tutelano la mia posizione che poi è quella nella quale versa la maggior parte dei miei colleghi che ci siamo affidati ad alcune cooperative per poter lavorare"

"Il problema - spiega la dottoressa Fioravanti - è che vengono fatti bandi per cercare di migliorare le condizioni dei precari, ma solo di coloro che hanno lavorato alle dirette dipendenze degli enti, mentre noi che lavoriamo attraverso le cooperative, ma di fatto svolgiamo lo stesso lavoro dei "dipendenti diretti" non veniamo tutelati".

“Ora mi chiedo io come altre decine e decine di colleghe assunte da anni tramite le cooperative, non siamo forse PRECARIE come gli altri? Non è possibile richiedere la partecipazione al concorso anche per chi non è mai stato assunto da una P.A., ma di fatto ha lavorato per questa?" si chiede

"A maggio 2018 io personalmente avrò 9 anni di servizio, peraltro su una utenza varia dai minori agli anziani, dalle povertà agli stranieri, nonostante ciò sono in una posizione svantaggiata rispetto, magari, ad altri che hanno lavorato per meno tempo ma direttamente per un ente.”

Continua l'Assistente Sociale : “Per di più ai rari concorsi a cui si può partecipare non ci viene dato punteggio per gli anni lavorati, perchè non assunte da pubbliche amministrazioni e non possiamo partecipare a nessuna mobilità"

Afferma ancora “Abbiamo gli stessi doveri, guadagniamo di meno, abbiamo le stesse responsabilità, ma zero diritti riconosciuti.” riassume la dott.ssa Fioravanti che si è rivolta anche al Sindacato CISL l SUNAS (sindacato unitariodegli assistenti sociali), al Dott. Gazzi (Presidente del CNOAS), al Dott. Porfido (Direttore Generale dell'ASL2) e al Ministero del Lavoro e della Politiche Sociali per poter vedere tutelata la sua posizione e quella delle persone che si trovano nella medesima situazione."

“Ad ora solamente il Sindacato CISL mi ha risposto, ovviamente mettendomi difronte al decreto 75/2017, già da me conosciuto. - conclude la dott.ssa Fioravanti - lo comunque manderò la mia iscrizione ai concorsi, già conscia del fatto che non verrà accolta. Spero di poter ottenere risposte e che qualcuno tra tutte le persone contattate possa agire per nostro conto, semplicemente per permetterci di partecipare al concorso".