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Savona | 06 settembre 2017, 16:15

Caso malaria, il medico Tiziana Cileto: “Sbaglia chi cavalca la tragedia per fare allarmismo politico”

Prosegue il dibattito a seguito di alcune esternazioni del capogruppo albenganese di Forza Italia Eraldo Ciangherotti

Caso malaria, il medico Tiziana Cileto: “Sbaglia chi cavalca la tragedia per fare allarmismo politico”

Le esternazioni di Eraldo Ciangherotti sul caso malaria (leggi QUI), suscitano l’indignazione di Tiziana Cileto, medico di base e persona attiva nel sociale a Finale Ligure con l’associazione Per Finale: “Parlo esclusivamente da medico e non voglio approfittare di questa perdita immane come può essere il decesso di un figlio o di una figlia. Ma non posso tacere e accettare che una persona laureata in odontoiatria e protesi dentaria, quindi tra l’altro non un medico, cavalchi questa tragedia. Non voglio vedere mamme nel panico quando i loro bambini vedranno un compagno di banco straniero e avranno paura che sia portatore di malattie, perché di fatto non è così e ricordiamo, intanto, che tutti gli alunni iscritti nelle nostre scuole sono coperti dal servizio sanitario nazionale”.

Prosegue Cileto: “La paura è la cosa peggiore da scatenare nelle persone. La malaria si trasmette solo e soltanto per via ematica: detto questo, le dinamiche esatte di questa dolorosa tragedia le deciderà la magistratura, ma non c’è alcun pericolo legato agli immigrati: ho avuto pazienti italiani malati di malaria che l’avevano contratta in vacanza; per non parlare della tubercolosi, una malattia che non si è mai veramente estinta in Italia, e i 30 extracomunitari citati da Ciangherotti non solo non c’entrano niente, ma sono un numero esiguo: io ricordo la mia prima paziente con la tubercolosi 35 anni fa e all’epoca non esisteva il fenomeno immigrazione. Da allora ben poco è cambiato in Italia, immigrati o meno”.

Conclude Cileto: “Che poi servano dei controlli e che questa gente non possa accedervi perché non in regola è l’errore fondamentale della sanità in questo momento: noi dobbiamo garantire loro un’assistenza sanitaria, per noi e per loro stessi. Cerchiamo di curarli, anche se non sono in regola, per non scatenare nessuna paura. E ricordiamoci che le zanzare non arrivano sui barconi sgangherati di questi poveracci, ma sugli aerei di linea e, soprattutto, nei container di frutta delle grandi navi da trasporto, dove la zanzara prolifera benissimo. Quindi non additiamo sempre gli extracomunitari come causa di ogni male”.

Alberto Sgarlato

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