ELEZIONI COMUNE DI ALBENGA
ELEZIONI COMUNE DI FINALE LIGURE
 / Economia

Economia | 10 settembre 2017, 10:54

Il poker online in Italia ha compiuto nove anni e coinvolto 3 milioni di individui

Curiosità: oggi quel sito non è più attivo per giocare a poker online, compare infatti la scritta “this is not a gambling website”.

Il poker online in Italia ha compiuto nove anni e coinvolto 3 milioni di individui

Una torta con sopra nove candeline da spengere.

Perché sono da poco trascorsi i nove anni dalla prima partita online a poker su un circuito autorizzato AAMS, l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. Il calendario segnava la data del 2 settembre 2008, da allora gli italiani che almeno una volta nella loro vita si sono avvicinati a questo particolare passatempo si aggirano pressappoco sui tre milioni.

E pensare che il poker è tutto sommato giovane, avrà più o meno due secoli di storia alle spalle.

Perché le prime notizie certe su questo gioco risalgono a uno scritto del 1829. Autore l’attore e pittore inglese Joe Cowell che, in viaggio per gli Stati Uniti d’America, si ritrovò davanti ad una singolare partita a carte. Diversamente da quanto da lui visto fino ad allora, il mazzo contava venti carte e attorno al tavolo potevano starci al massimo quattro giocatori.

Teatro di questo incontro fu New Orleans, in Luisania. Non un luogo causale, perché la città di New Orleans rappresentava uno dei principali porti degli States e perché i suoi legami col Vecchio Contenente erano – e sono ancora oggi - forti, tanto da avere nel quartiere francese il suo nucleo storico.

E proprio i marinai francesi sono stati spesso indicati come i divulgatori, se non gli inventori, del poker.

Dalla Luisiana questo gioco di carte si spostò ben presto nel Far West. Poi, nel corso del XX secolo fece ritorno in Europa negli zaini delle truppe americane impegnate nei due conflitti mondiali.

Ma se fino agli anni Novanta del secolo scorso per giocare a poker dovevamo frequentare dei casinò oppure delle sale da gioco, nel 1998, dopo un apprendistato di circa un anno, fece la sua comparsa la prima poker room virtuale dove giocare con soldi veri.

Anche in questo caso la storia finisce con l’intrecciarsi con quella degli Stati Uniti d’America. Perché l’ideatore di questa stanza virtuale fu un ingegnere statunitense, Randy Blumer. Nessuno voleva scommettere sul suo progetto: giocare a poker restando seduti davanti al computer, magari nel salotto della propria casa. Eppure il successo fu costante. A dispetto delle tecnologie d’allora, c’erano i modem a 56K, che obbligavano gli appassionati a pazientare per circa un quarto d’ora fra l’avvio del download e l’installazione del programma.

Curiosità: oggi quel sito non è più attivo per giocare a poker online, compare infatti la scritta “this is not a gambling website”. Ma è sempre presente nella Rete e fornisce agli appassionati (o semplici curiosi) le regole per giocare alle diverse specialità e varianti del poker. Che sono davvero tante, la più conosciuta al mondo è quella indicata come poker texas hold’hem.

Così come nella Rete, col passare degli anni, sono spuntati numerosi siti - ad esempio PartTimePoker.com -  che forniscono recensioni di casinò e sale da gioco online, presentano le strategie dei più famosi e vincenti player, mostrano tutorial video gratuiti e molti altri contenuti per avvicinarsi a questo passatempo in maniera consapevole.

Perché non dobbiamo scordarci che il poker è un gioco con un giro d’affari alle spalle non trascurabile.

I dati di spesa (raccolta meno vincite erogate) registrati ad agosto 2017 e resi noti da AGIMEC parlano di 5,9 milioni di euro per il poker online nella formula a torneo (54,9 milioni di euro dall’inizio dell’anno), mentre per quello in versione cash game i milioni ammontano a 5,1 (46 dal primo gennaio 2017). Insomma, con ancora quattro mesi prima della conclusione dell’anno la soglia dei 100 milioni di euro è già stata scavalcata e la cifra finale dovrebbe così essere maggiore di quella fatta registrare nei passati dodici mesi. E per il futuro le previsioni sono col segno “più”, soprattutto se andrà in porto il progetto della liquidità condivisa, programma che coinvolge l’Italia e la Francia, il Portogallo e la Spagna, per mezzo della quale i giocatori non avranno più dei confini nazionali, ma potranno giocare anche sui siti degli altri Paesi aderenti all’accordo e sfidare i player stranieri.

E così per fotografare meglio anche il fenomeno del poker online, le istituzioni italiane hanno avviato uno studio. “Il gioco d’azzardo in Italia: ricerca, formazione e informazione”, questo il nome della ricerca promossa dall’AAMS, acronimo che – come già scritto – sta ad indicare l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, e realizzata grazie alla collaborazione dell’ISS, l’Istituto Superiore di Sanità.

“Il gioco d’azzardo in Italia: ricerca, formazione e informazione”, raccoglierà dati fino a gennaio del prossimo anno e coinvolgerà un totale di 27.000 cittadini sparsi su tutto il suolo italiano. In particolare: 12.000 individui adulti (18 o più anni) scelti in 218 comuni (per la Liguria: Genova, La Spezia, Lavagna, Castiglione Chiavarese, Casarza Ligure); 15.000 studenti (di età compresa fra i 14 ed i 17 anni) di 200 scuole superiori di secondo grado.

Inserzione Promozionale

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di SavonaNews.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium