Alessio Albani aderisce al progetto Centro Studi del Pensiero Liberale

Alessio Albani imprenditore della Provincia di Savona decide di entrare a far parte del Centro Studi del Pensiero Liberale (vedi link).

Il Centro Studi è un luogo d’incontro e di confronto per quanti credono nel decisivo valore dell’impegno personale, sociale 
e culturale, una zona franca libera dai vincoli e dall’imposizione dei “pensieri dominanti” così come si legge sul sito di riferimento.

Questo progetto è nato al fine di animare il dibattito e la trasversale partecipazione dei cittadini al processo
 di ricerca e di elaborazione del pensiero liberale moderno. Tale progetto è aperto a chiunque senta di voler e di poter dare il proprio contributo sul possibile futuro liberale del Paese.

Proprio questo spirito ha spinto Albani ad entrare in questa associazione.

Spiega: "Si tratta di una associazione con finalità politica nata da una idea del mio amico Francesco Ferri e fondata qualche mese fa da un gruppo di colleghi che stimo, ragazzi con cui di recente fatto ho parte del coordinamento centrale del gruppo Giovani di Confindustria."

"In questi anni molto volte mi è stato chiesto di prendere una tessera politica ma ho sempre rifiutato convinto che la politica sia per persone che amano parlare , mentre io mi sono sempre considerato un uomo del fare !
Mi sono bastati un paio di incontri per capire che il Centro Studi del Pensiero Liberale e' una cosa completamente diversa"

"Un gruppo di ormai quasi 100 giovani , provenienti da tutta Italia, capaci, affermati e che non hanno bisogno della politica per fare i professionisti i manager o fare impresa, tutto accumunati da un' unica idea.....all'Italia servono contenuti!" continua Albani. 

"Per troppi anni abbiamo abdicato al ruolo politico, forse perché figli di un epoca (quella post mani pulite ) in cui si è associato la politica ad un affare sporco e ai luoghi comuni 'tanto sono tutti uguali', 'tanto ai politici interessa solo mangiare o la loro poltrona', 'tanto non cambia nulla'. Al cento studi ho trovato un approccio diverso, giovani che parlano di contenuti e non di poltrone, che si confrontano su idee e ricette liberali che possano migliorare il nostro bel paese e farlo tornare ad essere competitivo nel mondo e contare di più nella nostra Europa... perché il problema non è l'Europa, come qualcuno vuole farci credere, ma è quanto pesiamo all'interno di essa!". 

Conclude: "Penso sia l'ora di provare a cambiare; il paese e' alla deriva da ormai troppi anni e se vogliamo provare ad assicurare un futuro ai nostri figli in Italia, evitando che siano obbligati ad aumentare l'esodo di cervelli all'estero, occorre rimboccarsi le maniche e fare la propria parte! Io sono pronto e spero di convincere molti di voi!"