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Politica | 10 ottobre 2017, 17:06

La Regione scrive lettera a Delrio per modificare il codice appalti e a salvaguardia dell’occupazione

“Ci auguriamo che il Governo prenda in esame la nostra richiesta – hanno detto nel corso dell’incontro il Presidente Toti e l’assessore Giampedrone – in quanto il nuovo codice degli appalti, pur rispondendo ad esigenze reali, rischia in molte situazioni di risultare un ostacolo per il Paese."

La Regione scrive lettera a Delrio per modificare il codice appalti e a salvaguardia dell’occupazione

Prevedere l’inserimento di un articolo all’interno della Legge di Stabilità di prossima approvazione per modificare il codice degli appalti, nei casi di opere strategiche o inserite su territori particolarmente delicati dal punto di vista della mobilità e degli aspetti idrogeologici. Lo chiedono in una lettera indirizzata al Ministro Delrio il Presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore regionale alle Infrastrutture e Protezione civile Giacomo Giampedrone, dopo l’incontro avvenuto in mattina con le organizzazioni sindacali e una rappresentanza di lavoratori della Pavimental, Gruppo Atlantia. I lavoratori sono infatti in sciopero, da oggi, per scongiurare i possibili licenziamenti che possono abbattersi sulle aziende di manutenzione e progettazione, a seguito delle nuove regole dettate dal codice degli appalti sulla riduzione delle attività svolte dalle Concessionarie autostradali tramite società in house.

In Liguria questo si tradurrebbe in un taglio di 40 lavoratori, quelli impiegati nel Gruppo Atlantia in opere di manutenzione e costruzione per conto di Società Autostrada, con danni enormi, sia sul fronte occupazionale, sia per la rete autostradale della Liguria, già sottopressione perché tra le più vecchie d’Italia e con un numero di gallerie (466) e di viadotti molto alto.

“Ci auguriamo che il Governo prenda in esame la nostra richiesta – hanno detto nel corso dell’incontro il Presidente Toti e l’assessore Giampedrone – in quanto il nuovo codice degli appalti, pur rispondendo ad esigenze reali, rischia in molte situazioni di risultare un ostacolo per il Paese. Per questo serve una norma di legge che consenta di eccedere il nuovo limite del 20% previsto per le lavorazioni esternalizzate. Non crediamo infatti che in questo modo si tolga la corruzione, per quella serve creare una cultura della legalità. Pertanto riteniamo serva cambiare la Legge per consentire di poter continuare ad affidare le opere alle società in house che oltretutto hanno una grande conoscenza del mestiere e del territorio”.

cs

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