Politica - 11 ottobre 2017, 13:30

Savona, caso forni crematori. L’assessore Montaldo: “Revocata la gestione ad Ata; troveremo una soluzione”

La partecipata del Comune non è riuscita a rispettare gli impegni passati e quindi a breve la questione passerà in mano a Palazzo Sisto

Savona, caso forni crematori. L’assessore Montaldo: “Revocata la gestione ad Ata; troveremo una soluzione”

“Ata non è riuscita a garantire gli impegni contrattuali, al momento continuerà in via provvisoria a occuparsi della gestione dei forni crematori ma nella commissione consiliare di fine ottobre decideremo se la gestione sarà pubblica o privata, si vuole naturalmente portare avanti il progetto del nuovo polo crematorio”. Con queste parole l’assessore al Bilancio e alle Partecipate Silvano Montaldo ha voluto commentare la rescissione del contratto di Ata per quanto riguarda la gestione dei forni crematori di Zinola.

La partecipata savonese da dicembre 2015 aveva stipulato un contratto di servizio per la cremazione e uno sulla cessione del ramo d’azienda che avrebbe comportato la creazione di un nuovo polo crematorio, il tutto con una spesa che si aggirava intorno ai 350.000 euro per l’acquisto della parte della cremazione e 2milioni e mezzo per l’acquisizione di un muto che si sarebbe occupato della creazione di due nuovi forni crematori e la ristrutturazione di quelli presenti.

Vista la difficile situazione in cui versa Ata non sono stati rispettati gli impegni contrattuali e inizialmente abbandonata l’idea del nuovo polo era stata presa la decisione della ristrutturazione dell’impianto presente, rispettata solo in parte in quanto i forni non sono stati adeguati sui fumi dei crematori, una prescrizione presentata dalla Provincia. 

Il Comune quindi risolverà il contratto per crearne un altro che consentirà a Ata per un breve lasso di tempo di occuparsi della cremazione evitando l’interruzione del servizio, nel frattempo Palazzo Sisto oltre a chiedere una proroga alla Provincia sui fumi deciderà grazie a una commissione consiliare se i forni avranno una gestione pubblica o privata, con la realizzazione di un nuovo polo crematorio cercando di contenere i costi che al momento non rientrerebbero nelle casse comunali.

Luciano Parodi

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