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Sanità | 15 ottobre 2017, 10:50

Denti: più protossido per tutti

Questo metodo consiste nel far respirare al paziente, tramite una apposita attrezzatura, una miscela di ossigeno e protossido di azoto, con l’effetto di indurre uno stato di piacevole torpore, diminuire l’ansia e ridurre la sensibilità agli stimoli dolorosi.

Denti: più protossido per tutti

Cari Lettori di Savona News, non si tratta di uno slogan elettorale di Cetto La Qualunque, ma di una realtà già molto diffusa (soprattutto nei paesi anglosassoni).

Sono appena tornato da Modena, dove c’è stato l’incontro de “Gli Amici di Langa” , un gruppo di dentisti che si è dato questo nome in onore di Harry Langa (il dentista che, a metà del secolo scorso, ha messo a punto la tecnica di Analgesia Relativa in odontoiatria tramite utilizzo del protossido di azoto).

Questo metodo consiste nel far respirare al paziente, tramite una apposita attrezzatura, una miscela di ossigeno e protossido di azoto, con l’effetto di indurre uno stato di piacevole torpore, diminuire l’ansia e ridurre la sensibilità agli stimoli dolorosi.

Durante l’incontro i colleghi più esperti (tra cui Giovanni Damia, uno dei primi dentisti che ha utilizzato questa tecnica in Italia) hanno condiviso le proprie esperienze, spiegando come, con l’aiuto del protossido di azoto, siano riusciti a curare efficacemente pazienti “super ansiosi” che non erano mai entrati in uno studio dentistico, ma anche disabili, ragazzi autistici, bambini molto piccoli, pazienti cardiopatici ecc.

Non dovete però pensare che questo ausilio vada esclusivamente a beneficio dei pazienti più “fifoni” o dei bambini. Infatti è risaputo che quasi tutti coloro che si sottopongono ad una cura odontoiatrica, seppur la accettino (consapevoli del fatto che è necessaria), la vivono sovente come un momento di stress. Questo può essere notevolmente ridotto utilizzando questa tecnica che non presenta reazioni avverse ne rischi (anzi, li riduce poiché, eliminando l’ansia, previene le complicanze cardiache ad essa collegate).

Per assurdo i pazienti che ne traggono maggiore beneficio sono proprio quelli che si sottoporrebbero comunque alle terapie poiché, per loro, è ancora più facile trasformare un momento di cura in una parentesi di relax. A fine cura il ritorno allo stato di completa lucidità è velocissimo: viene somministrato ossigeno puro per un paio di minuti e si è di nuovo pronti a riprendere le proprie attività, compresa la guida dei veicoli, esattamente come prima entrare nello studio dentistico.

Ovviamente la somministrazione del gas non è sufficiente a creare “la magia”: è indispensabile che il dentista che lo utilizza abbia la capacità di approcciarsi al paziente costruendo con lui un rapporto di fiducia e collaborazione. Per questo motivo, anche per fare i “sedazionisti”, è importante formarsi attraverso lo studio e la frequenza di opportuni corsi, nonché il costante aggiornamento. Questo è il motivo per cui, anche io, ho scelto di sottrarre quest’ultimo sabato al mio tempo libero e alla famiglia per “andare a parlare di denti”…

Buona domenica!

Attilio Venerucci

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