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Attualità | 24 ottobre 2017, 16:45

Quiliano esce dallo Sprar, il progetto prevede l'accoglienza di troppi profughi ed il costo è elevato

Il Comune aveva aderito al progetto Sprar (Sistema di protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) lo scorso luglio

immagine di repertorio

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Dopo aver aderito al progetto Sprar (Sistema di protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) con gli altri Comuni che fanno parte dell’ambito territoriale sociale 26 (Vado Ligure, Bergeggi, Spotorno), Quiliano ci ripensa e fa un passo indietro.

Considerate le nuove disposizioni operative impartite dal Ministero degli Interni è emerso infatti che il rispetto del parametro fissato per la regione Liguria al 4,7 per mille, a Quiliano che ha 20.499 abitanti (dati ufficiali ISTAT al1/1/2016) comporterebbe il dovere di accoglienza nei confronti di 96 persone.

“Tale numero appare eccessivo. L'ipotesi della Conferenza di Ambito era di uno SPRAR fra i 15 e i 25 posti” si legge nella delibera di giunta.

Inoltre L'importo da mettere a gara, a fronte di 96 posti ammonterebbe per i tre anni di gestione a €5.200.000 circa con problemi di carattere tecnico sia per quanto attiene le complessità di presentazione del progetto (soprattutto per la sistemazione logistica e la distribuzione sui quattro comuni dei posti), sia per l'oggettiva difficoltà di creare una “rete” di sostegno sociale così ampia e omogenea su territorio (peraltro prevista già alla presentazione del progetto) da garantire una buona qualità operativa dell'accoglienza. Infine dopo l'eventuale finanziamento del progetto i tempi di effettuazione di una gara pubblica sarebbero estremamente ristretti per garantire il rispetto dei 45 giorni prescritti per la partenza del nuovo servizio.

Infine gli attuali cinque differenti enti gestori dei CAS presenti non hanno garantito tutti la disponibilità a realizzare un progetto di SPRAR, quindi un ulteriore elemento di incertezza sulla capacità di un eventuale nuovo soggetto di garantire non solo alloggio ai 96 profughi ma anche una equa distribuzione sui territori elemento imprescindibile per la creazione dello SPRAR. Da qui la decisione di fare un passo indietro.

Mara Cacace

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