Stamane, a margine del consiglio regionale, incontro fra i capigruppo e i rappresentanti della Confederazione Italiana Agricoltori, i quali hanno nuovamente denunciato il gravissimo stato di sofferenza delle imprese liguri a causa della mancata erogazione dei finanziamenti Psr.
"A oltre un mese dalla nostra interrogazione sul tema nulla è cambiato: a conti fatti la direzione dell’assessorato non può che rappresentare un totale fallimento. Mai dovrebbe considerare le dimissioni, di sua spontanea volontà, senza ulteriori esortazioni della minoranza – dichiara il consigliere regionale di Rete a Sinistra/LiberaMente Liguria Gianni Pastorino, presente all’incontro -. Siamo la penultima regione in Italia per saldo dei pagamenti. Eppure le imprese hanno già sostenuto pesanti investimenti e le banche chiedono le istruttorie del Psr come prerogativa ai prestiti. Servono un segnale forte e un progetto di prospettiva: se entro dicembre 2018 la regione non avrà erogato almeno 60 milioni, a fronte degli attuali 8 assegnati, dovrà restituirne all’Europa quasi 20. Poche le probabilità che ciò accada, al di là delle buone, ma illusorie, intenzioni".
Un bilancio misero, dopo 2 anni e mezzo di governo Toti, che diventa una graticola per l’assessore all’agricoltura: "800 nullaosta a fronte di oltre 4000 domande approvate, bandi bloccati, soldi che tardano ad arrivare o non arrivano affatto: ritardi di pochi mesi vanno a compromettere attività consistenti, se i ritardi sono di anni, come in questo caso, si arriva alla paralisi totale. La circolazione dei fondi deve essere rapida, se si vogliono ottenere ricadute sul territorio – commenta Pastorino -. L’onda lunga la pagheremo negli anni a venire, perché se la Liguria dovrà restituire una parte del fondo, il prossimo PSR sarà notevolmente ridimensionato dall’UE".
A peggiorare le cose, resta la spada di Damocle del sistema informatico AGEA, il cui tracollo non è stato tutt’ora superato. "Forse da metà novembre si passerà alla piattaforma SIAR di regione Marche, ma per tutte le domande in sospeso si procede faticosamente con il cartaceo – conclude Pastorino -. Mai dimostri di saper cambiare passo, impiegando più risorse, garantendo i pagamenti nei tempi dovuti ed evitando di dover restituire 19 milioni all’Europa. Andare oltre agli annunci, altrimenti rassegni le dimissioni".